1 marzo 2023
Sincronia fisiologica, svela se gli ‘piaci’

Durante una conversazione, anche inconsciamente, comunichiamo molto di noi e della nostra personalità. E la prima impressione è spesso quella che conta per capire se la persona che abbiamo davanti è interessante o meno. Ma l’altro cosa pensa di noi? Gli ingegneri dell’Università di Cincinnati hanno ‘addestrato’ un computer a identificare la conversazione tra due persone basandosi solo sulla sincronia fisiologica.
Il segreto è nella sincronia fisiologica
Il team ha studiato il fenomeno, conosciuto come sincronia fisiologica per cui la frequenza cardiaca, la respirazione e altre risposte del sistema nervoso autonomo delle persone si sincronizzano quando si parla. Più la conversazione è coinvolgente più la sincronia è forte. Negli esperimenti condotti il computer ha dimostrato un’accuratezza ‘ di giudizio’ del 75 per cento.
Volete sapere se siete noiosi?
«Una versione modificata del nostro progetto potrebbe misurare il livello di interesse di una persona nella conversazione, indicando quanto siete compatibili e quanto l’altra persona è coinvolta nella conversazione» commenta Iman Chatterjee, autore principale dello studio.
La sincronia fisiologica buca anche lo schermo durante una videochiamata
«La sincronia fisiologica si manifesta anche quando le persone si parlano, ad esempio, attraverso uno schermo come su zoom. Ci sono molte applicazioni potenziali per il nostro studio, come vedere svelati pregiudizi che influenzano il modo in cui vediamo gli altri di cui possiamo non essere consapevoli» ha spiegato Vesna Novak, coautrice dello studio pubblicato sulla rivista IEEE Transactions on Affective Computing.

Saremo cordiali vicini di scrivania o acerrimi nemici?
Alcuni studi hanno dimostrato che la sincronia fisiologica può predire la capacità di due persone di lavorare bene, o meno, insieme. Non solo. Il grado di sincronia è correlato anche al grado di empatia. Un aspetto importante che potrebbe fornire feedback in tempo reale a educatori, terapisti o persino a persone autistiche.
Foto: Pexels