27 aprile 2023
Risparmiare non è difficile se seguiamo la nostra personalità

Risparmiare di questi tempi non è molto facile. E arrivare a fine mese è un’impresa sempre più complicata. Ma poi vale davvero la pena fare tanti sacrifici, oggi, per il benessere di domani?
Secondo una ricerca della Columbia University, pubblicata su American Psychologist, la capacità di risparmiare rispecchia i tratti dominanti della nostra personalità. E non mancano i pregiudizi.
Secondo lo studio sono in molti a cui è stato insegnato che il valore delle persone e il valore del denaro non sono compatibili tra loro. E quindi ‘le belle persone’ sono quelle che non danno mai valore ai soldi. E di risparmiare, quindi, non se ne parla.
Per risparmiare non basta essere solo motivati
«Abbiamo cercato – spiegano gli Autori – di pensare a come motivare, ad esempio, queste persone a risparmiare. Una soluzione possibile è quella di evidenziare che risparmiare significa anche aiutare a proteggere meglio i propri familiari. In questo modo il denaro diventa un mezzo per un fine importante.
Con lo stesso principio, una persona molto coscienziosa e scrupolosa è più propensa a pianificare il futuro pensando soprattutto alla pensione. L’analisi dei dati ha confermato che le persone – indipendentemente dai loro livelli di reddito – i cui obiettivi di risparmio si adattano molto bene ai loro tratti di personalità riescono in media ad ‘accumulare’ una maggiore sicurezza economica».
Se l’obiettivo rispecchia anche la personalità, risparmiare è possibile
La prova del nove è stata condotta con un secondo esperimento che ha invitato i partecipanti a iscriversi ad un’app di risparmio no-profit con l’obiettivo di risparmiare almeno 100 dollari in un mese. Le persone sono state suddivise in 5 gruppi a cui sono state mandate email di incentivazione con obiettivi differenti che andavano da quello più adatto e corrispondente al tratto di personalità sino ad arrivare a nessun messaggio.

i risultati dello studio
Il gruppo che ha ricevuto il suggerimento ‘personalizzato’ ha dimostrato quasi 4 volte in più la possibilità di raggiungere l’obiettivo. L’11,4 % è riuscito a risparmiare la cifra stabilita rispetto al 7,42% del gruppo dei messaggi di solo incoraggiamento, al 7,46% di suggerimenti casuali e al 7,85% con un obiettivo non corrispondente. Solo il 3,4% dei partecipanti senza e-mail ha centrato l’esperimento.
Foto: Unsplash