PET PSMA, strumento prezioso nella recidiva del tumore alla prostata

4 aprile 2023

PET PSMA, strumento prezioso nella recidiva del tumore alla prostata

PET PSMA

La mappatura dettagliata PSMA PET nella recidiva del cancro alla prostata mostra che le attuali linee guida per disegnare il contornamento delle aree bersaglio del trattamento radioterapico, non tengono conto di un numero significativo di lesioni e possono irradiare tessuti sani. In uno studio condotto dal Miami Miller School of Medicine e dall’University of California pubblicato online su The Journal of Nuclear Medicine, i ricercatori chiedono, quindi, di ridefinire le linee guida.

 

Circa un terzo dei pazienti con cancro alla prostata sottoposti a prostatectomia radicale può andare incontro a progressione della malattia entro 10 anni. La radioterapia di salvataggio, SRT, è un’opzione di trattamento potenzialmente curativa per questi pazienti. Attualmente la SRT segue le linee guida di contornamento basate sul consenso degli esperti e non sfrutta le informazioni disponibili dalle nuove tecniche di imaging come la PSMA PET.

I risultati dello studio

PET PSMA

«La PSMA PET è uno dei metodi più accurati per rilevare la recidiva del tumore dopo la prostatectomia e, da quando è stata approvata dalla FDA nel dicembre 2020, ha cambiato sempre più i modelli di cura. Nel nostro studio, abbiamo cercato di analizzare i modelli di recidiva del tumore alla prostata con la metodica PSMA PET e di vedere come si confrontavano con le attuali linee guida del Radiation Therapy Oncology Group» spiegano gli Autori.

 

I ricercatori hanno utilizzato la PSMA PET per visualizzare i modelli di recidiva in pazienti affetti da cancro alla prostata con persistenza del PSA o recidiva biochimica dopo la prostatectomia radicale. Per ogni scansione il Team ha valutato la posizione delle lesioni ricorrenti e hanno determinato il volume del bersaglio clinico (CTV) in base alle linee guida. Le lesioni sono state quindi classificate come completamente coperte, parzialmente coperte o non coperte dalle linee guida per il contornamento. Le lesioni ricorrenti erano completamente coperte nel CTV nel 53% dei pazienti, parzialmente coperte nel 34% dei pazienti e non coperte nel 13% dei pazienti. Inoltre, alcune aree del CTV non presentavano alcuna evidenza di lesioni.

Il ruolo crescente della medicina nucleare e dell'imaging molecolare

«Speriamo che questo studio contribuisca a ridefinire le linee guida per il contornamento al fine di migliorare i risultati nei pazienti sottoposti a radioterapia dopo la chirurgia radicale. Il nostro lavoro conferma il ruolo cruciale e crescente che la medicina nucleare e l’imaging molecolare hanno nel guidare il processo decisionale per il trattamento del cancro. La medicina nucleare svolge un ruolo essenziale nella gestione multidisciplinare dei pazienti con cancro alla prostata e facilita l’uso di trattamenti personalizzati e su misura a beneficio di tutti i nostri pazienti» concludono gli Autori.

Foto: Unsplash, Pixabay