12 marzo 2023
Omofobia, la paura non c’entra

Ci risiamo. Gli odiatori on line sono tornati a prendere di mira le persone omosessuali. Nel 2022 sono state la terza categoria più odiata in rete. Un privilegio del quale ne avrebbero ovviamente fatto volentieri a meno. Con l’omofobia la paura non c’entra, è un problema culturale.
Una fotografia scattata dall’Osservatorio Italiano sui Diritti
A fare la fotografia dell’odio in rete è l’Osservatorio Italiano sui Diritti – VOX che nella settima edizione de “La Mappa dell’Intolleranza” pone in cima al podio dell’odio le donne (inamovibili in quella posizione) seguite dai disabili e poi dagli omosessuali.
L’odio viaggia in rete
La Mappa consiste nell’estrazione e geolocalizzazione dei tweet che contengono parole sensibili con lo scopo di identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa, i soggetti presi maggiormente di mira (donne, persone omosessuali, migranti, persone con disabilità, ebrei e musulmani). Tutto questo per cercare di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono e per l’interattività che garantiscono.

I social specchio della società?
Omofobia: tra il 1 gennaio 2022 e il 31 ottobre 2022, sono stati rilevati 51.215 tweet negativi, che rappresentano l’8,78% sul totale dei tweet negativi. Solo 3.212 i tweet positivi. Un quadro davvero desolante.
In Italia la strada per l’uguaglianza è ancora molto lunga e l’obiettivo lontano. Nel 2021 il nostro Paese si è classificato al 35esimo posto nella classifica dei Paesi europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone LGBTQ+.
E quando non è odio è discriminazione
Sempre secondo i dati riportati da VOX, nel biennio 2020-2021 in Italia una persona LGBTQ+ su 5 ha subito aggressioni al lavoro e il 20% ha dichiarato di essere stato svantaggiato per il proprio orientamento sessuale. Il 68,2% ha affermato di aver evitato di tenere per mano il partner per paura di essere aggredito o molestato e oltre il 20% ha dichiarato di essersi trovato in difficoltà in famiglia dopo aver fatto coming out.

L’omofobia è un problema culturale
L’omofobia, insieme alla lesbofobia e alla bifobia, contiene insito nel nome il termine ‘paura’ (fobia) se non addirittura avversione. Ma, in effetti, non si tratta di una fobia intesa dal punto di vista clinico quanto, piuttosto, di una vera discriminazione dettata da fattori culturali e sociali. Spesso legati a pregiudizi, ignoranza e non conoscenza. Ed è su questo che bisogna lavorare.
Foto: Unsplash e Pexels