Meningite, una malattia che non ha mai smesso di fare paura

24 aprile 2023

Meningite, una malattia che non ha mai smesso di fare paura

giornata mondiale della meningite

Meningite, una malattia che nel nostro Paese non registra dati allarmanti ma pensare di abbassare la guardia è un grande errore. Lo confermano i casi di cronaca di questi ultimi mesi. Oggi è la Giornata Mondiale della Meningite istituita per diffondere una maggiore consapevolezza su una malattia che, ancora oggi, colpisce 5 milioni di persone ogni anno nel mondo.

 

In Italia, dati dell’Istituto Superiore della Sanità, a partire dal 2020 e per tutto il 2021, si è osservata una riduzione nel numero medio annuale di segnalazioni di casi di malattia invasiva da meningococco, pneumococco ed emofilo rispetto agli anni precedenti. Un dato positivo favorito dalle particolari condizioni sanitarie e comportamentali legate alle restrizioni sociali determinate dalla pandemia. Con l’aiuto del Ministero della Salute ecco le risposte ai dubbi più frequenti.

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Meningite, come riconoscerla

Cosa è la meningite?

È una malattia infettiva dovuta all’infiammazione delle meningi, membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. È più comune nei bambini, soprattutto sotto i 5 anni, adolescenti, adulti giovani e nelle persone con un sistema immunitario indebolito.

Esistono varie forme di meningite: virale, batterica, fungina e forme non infettive determinate da reazioni a farmaci o neoplasia.

Quella virale è la forma più comune; generalmente non provoca conseguenze importanti e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La batterica, la forma più rara, è quella che fa più paura perché se non diagnosticata a trattata con rapidità si può tramutare in un killer.

La meningite da funghi o miceti si manifesta soprattutto in persone con deficit immunitario e può rappresentare un vero pericolo.

 

Periodo di incubazione

Dipende del microrganismo che l’ha causata. Dai 2 ai 10 giorni, per la meningite batterica, da 3 a 6 giorni per quella virale.

Meningite, una malattia che continua a fare paura

Contatto, comunque, non significa necessariamente contagio

Come si trasmette?

Per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali: un colpo di tosse, uno starnuto o mentre si parla. Occorre un contatto stretto e prolungato con la persona infetta o stare in luoghi molto affollati per contagiarsi. L’agente patogeno generalmente ha un raggio di ‘pericolosità’ di due metri. Contatto, comunque, non significa necessariamente contagio.

 

È contagiosa?

Solo durante la fase acuta in cui si manifestano i sintomi e nei giorni immediatamente precedenti la loro comparsa.

La classica triade, febbre, cefalea e rigidità del collo, si riscontrano in una minoranza dei casi

Sintomi

I sintomi iniziali possono essere aspecifici, come sonnolenza, cefalea, inappetenza e comportare un ritardo nella diagnosi. In genere, però, trascorsi 2-3 giorni i sintomi peggiorano e compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità. Segni tipici sono la rigidità della nuca e dell’estensione della gamba.

 

La classica triade, febbre, cefalea e rigidità del collo, si riscontrano in una minoranza dei casi. Attenzione nei neonati al pianto continuo, irritabilità e sonnolenza, al di sopra della norma, e scarso appetito. A volte ci si può trovare difronte a meningite e sepsi meningococca fulminanti, che possono peggiorare in poche ore, con la comparsa di piccole macchie rossastre.

Meningite, cosa fare

Come si cura?

Il trattamento deve essere davvero tempestivo. Gli antibiotici sono la cura è più efficace per la meningite batterica. È importante la veloce identificazione del ceppo responsabile dell’infezione sia per somministrare la giusta terapia sia per mettere in atto la profilassi dei contatti. Nel caso di meningiti virali, la terapia antibiotica non è appropriata, i sintomi scompaiono di solito nel corso di una settimana, e le terapie sono solo di supporto.

 

Come si previene?

È la vaccinazione lo strumento più efficace di prevenzione della meningite batterica.

Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco:

– il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C è il più utilizzato e protegge solo da questo sierogruppo

– il vaccino coniugato tetravalente protegge dai sierogruppi A, C, W e Y

– il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B che protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.

Altri vaccini contro forme batteriche di meningite sono quelli contro l’Haemophilus Influenzae B e contro lo Streptococcus pneumoniae.

Foto: Unsplash, Pixabay