Lunedi, INI Città Bianca: ‘Il Long Covid è una sfida ancora da vincere’

24 maggio 2023

Lunedi, INI Città Bianca: ‘Il Long Covid è una sfida ancora da vincere’

Il Long Covid è una sfida ancora da vincere

L’emergenza Covid è finita, lo ha dichiarato l’OMS, ma non possiamo abbassare la guardia. Il rischio di nuove varianti è ancora alto. Intanto il mondo sta facendo i conti con un’altra emergenza, ancora da scoprire: il Long Covid.

 

«Se l’emergenza da Covid è ufficialmente finita, quella da Long Covid ce la porteremo avanti ancora a lungo, probabilmente per anni – commenta Fernando Lunedi, responsabile del Centro per il Long Covid dell’INI Città Bianca, uno dei primi attivi a livello nazionale – Siamo stati tra i primi in Italia, nel gennaio del 2021, ad intuire la necessità di creare percorsi terapeutici per gli strascichi del Covid, quando ancora la denominazione ‘Long Covid’ non esisteva. Si stima che oggi interessi più di 65 milioni di persone nel mondo».

Lo studio di INI Città Bianca presentato all’European Private Hospital Awards 2023

Long Covid

Fernando Lunedi presenta, domani, alla seconda edizione dell’ European Private Hospital Awards, i risultati dello studio sul Long Covid, condotto sugli oltre 3000 pazienti trattati a Città Bianca e provenienti da tutta Italia.

 

Una partecipazione che “è motivo di grande orgoglio per il Gruppo INI, che è stato davvero pioniere nel trattamento delle patologie da Long Covid”. La partecipazione all’edizione 2023 arriva a un anno dal podio europeo nella categoria “patient focused initiative” che premia i progetti internazionali più meritevoli per la centralità del paziente nel progetto di cure multidisciplinari “tailored treatment”, cioè su misura per ogni persona.

Dallo studio l’importanza per la cura di un intervento tempestivo e corretti stili di vita

Lunedi: 'Il Long Covid è una sfida ancora da vincere'«Saper riconoscere e dare un nome alla malattia di ogni paziente è stato un lavoro enorme – spiega Fernando Lunedi – ma estremamente gratificante Quello che emerge dal nostro studio è che esistono diverse e numerose varianti di Long Covid determinate da diversi fattori, il cui mix è unico per ogni paziente: dosi di vaccino, età, sesso, comorbilità, tipologia di trattamento usato durante l’infezione da Covid, accesso al ricovero ospedaliero, se necessario, somministrazione di antivirali o sieroterapia con IG».

 

«Un’altra risposta importante – prosegue Lunedi -che ci ha fornito lo studio è che la tempistica di accesso al percorso di cura da Long Covid rappresenta un fattore discriminante per la guarigione: iniziare la cura a breve distanza dall’infezione determina un più rapido ripristino dell’omeostasi. Non solo. Altro elemento rilevante per la cura è l’attenzione all’alimentazione e agli stili di vita: insieme al «tailored treatment», l’approccio terapeutico bio-nutrizionale ha consentito di riportare il paziente ad una situazione anche più vantaggiosa della precedente».

Brain Fog e Fatigue i due sintomi ‘nuovi’

La sintesi dello studio presentato da Fernando Lunedi, responsabile del Centro per il Long Covid dell’INI Città Bianca, dimostra quali sono stati i sintomi Long Covid più comuni riscontrati nei pazienti trattati. Nel 91% dei casi almeno un sintomo tra: cefalea atipica, riduzione del visus (vista), tosse persistente, insonnia, disturbo del respiro, mio-artralgie (dolori muscolo-scheletrici localizzati).

 

Due i sintomi nuovi ma di grande valenza statistica riscontrati. Nel 76% dei pazienti la “Brain Fog”, la nebbia cerebrale, definita da disturbo attentivo, confusione mentale e sensazione di disagio nella memoria di recupero. Nel 69% dei pazienti la “Fatigue”, fatica subacuta post-infettiva, intesa come astenia associata a malessere generale correlato principalmente alla neuropsiche.

Lo studio INI Città Bianca ha coinvolto 3000 pazienti

Ognuno dei 3000 pazienti in accesso all’Ambulatorio Integrato Post Covid, INI Città Bianca, è stato sottoposto a triage, intervista infermieristica e visita medica ambulatoriale per l’inquadramento del caso. Il campione trattato è a lieve maggioranza femminile, con una prevalenza della fascia d’età compresa tra i 30 e i 55 anni, rispetto alla fascia 56-80 anni. Alla prima fase di inquadramento sono seguiti follow up periodici di controllo a 1 mese e successivamente a 3, 6, 9 mesi.

 

Lo studio ha evidenziato alcuni casi, statisticamente meno rilevanti, di Long Covid. In 7 pazienti, soprattutto donne, è stato possibile diagnosticare mielite cerebrale, una infiammazione del cervello in termini semplici che necessità di stretta osservazione e cure per follow-up di 12/15 mesi.

In 5 pazienti si sono presentati segni e sintomi riconducibili a nevralgie specifiche degli arti inferiori e tremori e spasmi involontari che derivavano da spossatezza e deficit a mantenere la stazione eretta, rendendo impossibili attività come la semplice deambulazione, l’attività aerobica o puramente la guida o come da quadro debuttante di paraparesi spastica.

Foto: Unsplash, Gruppo INI