29 agosto 2023
Linfedema, con le ‘mappe linfatiche’ possibile prevenire il gonfiore agli arti

Linfedema, una patologia molto diffusa. A soffrirne, nel mondo, circa 350milioni di persone, 2 milioni solo in Italia. Numeri preoccupanti e in forte aumento. Solo nel nostro Paese 40mila in più l’anno.
Il linfedema può essere genetico o l’effetto collaterale di un intervento chirurgico. Si tratta di un accumulo patologico di liquido linfatico nei tessuti e può dipendere da diverse cause. L’impatto del linfedema sulla qualità di vita è spesso invalidante.
Talvolta il gonfiore a mani, braccia e gambe è così grave da portare ad “arti d’elefanti”, dolorosi e ingombranti che rendono difficoltosa una qualsiasi azione semplice, come vestirsi o lavarsi.
Con specifici test genetici e la scintigrafia linfatica, oggi, è possibile mappare il rischio che si formino linfedemi e, quindi giocare, d’anticipo.
ISL 2023, Bridging the GAP

A Genova dall’ 11 al 15 settembre esperti da tutto il mondo, in occasione dell’International Society of Lymphology, faranno il punto sulle ultime novità nel trattamento del linfedema.
«Il convegno prenderà in esame – spiega Corrado Campisi, presidente del Congresso Mondiale di Linfologia e docente di Chirurgia Plastica all’Università di Catania – le novità tecnologiche relative alle procedure di ‘imaging’ adottate per la diagnosi ed il trattamento medico, fisico e chirurgico delle malattie linfatiche. Nonché i progressi raggiunti nella strumentazione relativa all’impiego del microscopio operatorio e dello strumentario microchirurgico, comprese le nuove tecniche di liposuzione per la patologia linfatica.
Faremo il punto sui geni associati alle patologie linfatiche e che sono all’origine di sindromi rare e della predisposizione a deficit linfatici. Con la scintigrafia linfatica e le nuove applicazioni della linfografia a fluorescenza possiamo inoltre mappare specifiche sedi cruciali e ottenere informazioni preziose in vista di un intervento chirurgico. Ad esempio, se a un paziente oncologico viene raccomandata la rimozione chirurgica di un linfonodo ‘sospetto’ o in via preventiva, con la mappa delle ‘autostrade linfatiche’ è possibile prevedere il rischio di insorgenza di linfedema e, quindi, suggerire alternative più sicure o interventi terapeutici preventivi».
Oltre 100 relatori provenienti da tutto il mondo
Nell’ambito dell’evento si terranno, convegni, corsi di aggiornamento e formazione dedicati in generale alla “Best Clinical Practice”.
Oltre a corsi specifici di aggiornamento tecnologico in campo medico, fisico e chirurgico per le patologie linfatiche di vario tipo, comprese le malattie rare su base malformativa, le malattie oncologiche e le complicanze linfatiche del trattamento dei tumori maligni, con le importanti implicazioni clinico-terapeutiche di tipo preventivo.
Saranno inoltre trattate le patologie linfatiche distrettuali, non solo degli arti, ma anche dell’addome (vasi linfatici chiliferi) e del torace (dotto toracico). Al centro del congresso mondiale, oltre al trattamento del linfedema, anche il lipoma o il flebolinfedema.
Il ‘Consensus Document’
Sessioni specifiche verranno dedicate alle tecniche chirurgiche mini-invasive e all’uso di trattamenti a base di onde d’urto capaci di “sciogliere” gli ingorghi più duri e rendere il lavoro con il bisturi più semplice e più efficace.
Tra le finalità del Congresso c’è anche quella offrire una panoramica mondiale della Linfologia Clinica, con l’aggiornamento biennale, in particolare, del “Consensus Document” della Società Internazionale di Linfologia sulla Diagnosi e la Terapia del Linfedema, che rappresenta l’espressione epidemiologicamente, socialmente e clinicamente più rilevante nell’ambito delle malattie linfatiche.
Foto: Unsplash, ISL2023