9 novembre 2023
Insonnia nei bambini, a caccia del gene ‘anti-ninnananna’

E’ l’incubo di ogni neo genitore: il bimbo che non dorme. E se l’insonnia nei bambini fosse colpa della genetica invece che delle ninne nanne sbagliate di mamma e papà?
Esistono dei bambini con una predisposizione genetica al sonno di scarsa qualità? Studi precedenti hanno identificato delle varianti genetiche associate all’insonnia e alla durata del sonno negli adulti. Un recente studio pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry ha rivelato che queste varianti influenzano probabilmente anche la qualità e la quantità del sonno nei bambini.
Una consolazione per quelle mamme che dal seno, al biberon, alle ninne nanne e ai riti magici le provano tutte.
La ricerca, condotta su 2.458 bambini, ha dimostrato che quelli con una predisposizione genetica all’insonnia (valutata tramite un punteggio di rischio poligenico sviluppato per gli adulti) manifestavano più problemi legati al sonno, come risvegli frequenti o difficoltà ad addormentarsi, come segnalato dalle loro madri. Al contrario, l’insonnia nei bambini con una predisposizione genetica a dormire di più non si verificava e presentavano una durata del sonno più lunga ma erano anche più propensi a essere svegli durante la notte durante l’adolescenza.
I “cattivi dormienti”

Gli autori hanno sottolineato che il fatto che i geni che predispongono gli adulti all’insonnia svolgano un ruolo nel sonno di scarsa qualità dalla prima infanzia all’adolescenza fornisce prove indirette per un tratto di “cattivo dormiente” che persiste per tutta la vita. «Il nostro studio dimostra che la suscettibilità genetica al sonno di scarsa qualità si trasmette dagli adulti ai bambini. Questa scoperta sottolinea l’importanza del riconoscimento e della prevenzione precoce», ha dichiarato l’autore corrispondente Desana Kocevska, PhD, del Netherlands Institute for Neuroscience e dell’Erasmus MC University Medical Center Rotterdam.
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