9 Marzo 2023
Giornata mondiale del rene, pensiamo ai fragili

La malattia renale cronica può insorgere a qualsiasi età, ma diventa più frequente invecchiando, soprattutto tra le donne. Ancora una volta la prevenzione è importante. Basta un semplice esame del sangue e delle urine e tenere sotto controllo la pressione arteriosa fin da giovani. Oggi, in tutto il mondo, riflettori accesi sulla Giornata mondiale del Rene, una buona occasione per saperne di più.
Cosa è la malattia renale cronica

E’ una perdita progressiva della funzione renale nell’arco di mesi o di anni. Ogni rene è formato da più un milione di piccoli filtri, chiamati nefroni. Quando i nefroni si danneggiano, smettono di filtrare il sangue e quelli sani si fanno carico del lavoro extra. Ma non per sempre. La pressione alta e il diabete sono le cause più comuni di malattia renale.
I sintomi della malattia renale

E’ importante prendere in considerazione dei campanelli d’allarme come: caviglie gonfie, affaticamento, difficoltà di concentrazione, diminuzione dell’appetito, sangue nelle urine e urine schiumose.
L’individuazione precoce è davvero fondamentale perché consente un trattamento adeguato prima che il danno o il deterioramento dei reni si manifesti con altre complicazioni. Ma attenzione: una persona può perdere fino al 90 per cento delle sue funzioni renali prima di avvertire qualsiasi sintomo.
Gli esami da fare

Su campioni di sangue per misurare il contenuto di creatinina e stimare la velocità di filtrazione glomerulare e sulle urine per misurare l’escrezione di creatinina e albumina. I valori della creatinina determinano la funzionalità renale complessiva mentre i valori glicemici sono importanti per accertarsi che il paziente non sia affetto da diabete. Per rilevare un eccesso di proteine nelle urine si può utilizzare un semplice striscia reattiva oppure può essere misurato, più accuratamente, con un test di laboratorio.
Il tema della Giornata Mondiale del Rene
“Prepariamoci per l’inaspettato e sosteniamo i più vulnerabili”: chiaramente ispirato all’esperienza pandemica, alla tragedia della guerra russo-ucraina, ai disastri naturali quali il terremoto turco-siriano, nonché agli eventi atmosferici estremi indotti dai cambiamenti climatici è un tema importante quello di quest’anno della Giornata Mondiale del Rene. Perché sono 850 milioni le persone nel mondo, interessate dalla malattia renale cronica, il doppio di quelle con diabete e dieci volte tanto quelle che vivono con un tumore. E tra i 5 e i 10 milioni di queste persone, le fragili tra i fragili, avrebbero bisogno di accedere a una terapia sostitutiva della funzione renale (dialisi o trapianto), ‘privilegio’ concesso purtroppo solo a 2,5 milioni di loro.
«Le malattie renali – commenta il professor Giuseppe Grandaliano, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Nefrologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS e Ordinario di Nefrologia dell’Università Cattolica, campus di Roma – interessano un numero davvero importante di persone, che richiedono grande attenzione anche per la diagnosi precoce. In Italia abbiamo 50 mila persone in terapia renale sostitutiva con emodialisi e dialisi peritoneale e 25.000 con trapianto di rene. Ma dobbiamo e possiamo fare di più. Il tema di quest’anno della Giornata Mondiale del rene ci riporta a questa terribile stagione di pandemia, guerre, terremoti, catastrofi climatiche naturali, cercando di attirare l’attenzione sui pazienti con malattia renale che si trovino ad affrontare queste emergenze. Soprattutto quelli in terapia renale sostitutiva rappresentano una grande sfida organizzativa e sono particolarmente vulnerabili durante queste emergenze».
«Oltre ai piani pandemici, è necessario mettere a terra dei ‘piani dialisi’, in caso di catastrofi causate dall’uomo o dalla natura. Oltre alla dialisi naturalmente durante l’emergenza si possono bloccare gli ingranaggi dei trapianti e il rifornimento dei farmaci immunosoppressori. Ecco perché è necessario accendere i riflettori su questi argomenti per sensibilizzare governi e policy maker affinché pianifichino anche per gli ultimi, per i vulnerabili, i fragili, tra i quali rientrano a buon diritto i pazienti in terapia sostitutiva renale, in caso di emergenza».
A questo link un’altra notizia Top News dedicata ad un’altra Giornata Mondiale.