Fumare di “terza mano” è un pericolo anche per chi non svapa

14 settembre 2023

Fumare di “terza mano” è un pericolo anche per chi non svapa

C’è chi le considera un’innocua alternativa al fumo di sigaretta. Un giocattolo da tenere tra le mani per vincere lo stress e la dipendenza. Ma attenzione, la ‘Svapo’ rischia di essere un lupo travestito da agnello. Perché senza rendersene conto si fanno fumare le persone ‘di terza mano’. Il vapore, infatti, lascia un residuo sugli abiti e sulle superfici. Mani comprese. Un residuo pericoloso perché può causare gravi malattie polmonari, soprattutto nei bambini. Lo rivela un nuovo studio australiano condotto dal Woolcock Institute of Medical Research di Sydney.

Particolarmente vulnerabili i bambini

Secondo i ricercatori australiani, i residui aderiscono alle superfici dopo che la persona ha fumato e vengono assorbiti attraverso il tatto. A quel punto è facile che vengano assorbiti attraverso il flusso sanguigno e quindi entrano nell’organismo, raggiungendo i polmoni.

Particolarmente vulnerabili i bambini perché per loro è naturale il gesto di portare le mani alla bocca, e quindi aprono la porta agli oli di essere interamente ingeriti, raggiungere i polmoni ed entrare nel metabolismo. – scrive sul sito dell’Istituto il responsabile della ricerca Brian Oliver, specialista di malattie respiratorie, che ha condotto lo studio con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Tecnologia di Sydney.

Il fumo di terza mano resta attivo per un mese

«Quando le persone svapano, i fumi che vengono emessi sono molto aderenti e coprono molto efficacemente le superfici. Credo che le persone non pensano a quanto ciò che fanno ha effetto sugli altri» spiega il responsabile della ricerca Brian Oliver.

 

Il fumo di terza mano rimane tossico in media per un mese, quindi può aderire a lungo su mobili, vestiti, sedili dell’auto e così via. E spesso non ci si rende conto neppure dell’odore. Si tratta di un fenomeno davvero pericoloso. «Il nostro modello di esposizione di terza mano indica che gli effetti sono profondi; i polmoni hanno evidenze di fibrosi tipicamente presenti in persone che soffrono di malattie polmonari croniche, come asma ed enfisema. I polmoni mostravano evidenze di un danno che probabilmente dura una vita» aggiunge l’esperto.

Il vaping è un lupo travestito da agnello

L’odore e l’aroma nascondono la potenziale tossicità, ed è questo uno degli aspetti sensoriali che rende così attraente il vaping e, allo stesso tempo, così difficile smettere di fumare. Oltre al fatto che il rituale è uguale a quello di fumare una sigaretta e, quindi, altrettanto “appagante” e, di conseguenza, irrinunciabile.

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