16 marzo 2023
Farmacisti, per 8 italiani su 10 sono un punto di riferimento

Sono stati tra un punto di riferimento nei giorni più difficili, spesso l’unico. Hanno aperto le porte quando tutto era chiuso. Hanno raccolto e, vinto, la sfida. Sono stati parte della squadra degli ‘eroi’ che troppo presto, però, abbiamo dimenticato. Anche per tutto questo (ma non solo) i farmacisti vengono promossi a pieni voto dagli italiani. Affidabili, competenti e disponibili: è questo l’identikit dei farmacisti che emerge da una ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) e illustrata nel corso di un evento a Roma, alla presenza del Ministro della Salute e del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Quasi 8 cittadini su 10 (77%) hanno dichiarato di fiducia nel farmacista che considerano un professionista competente e accessibile al quale rivolgersi per la gestione della propria salute. D’altra parte per la maggior parte degli italiani, negli ultimi tre anni la farmacia ha rappresentato un presidio sanitario di riferimento sul territorio, svolgendo un ruolo di pubblica utilità attraverso l’erogazione di una molteplicità di servizi.
I farmacisti sono stati tra gli eroi del Covid

Sono stati anni difficili che, inevitabilmente hanno cambiato la professione. I farmacisti, infatti, sono pienamente consapevoli (86%) dell’evoluzione del proprio ruolo e della fiducia che ispirano alla stragrande maggioranza dei cittadini, sebbene non manchi qualche criticità: su tutte, l’eccessivo carico di burocrazia che grava sull’attività quotidiana in farmacia.

«Negli ultimi tre anni i farmacisti sono stati al fianco degli italiani per dare le migliori risposte possibili ai loro bisogni di salute, contribuendo a rendere la sanità più accessibile per tutti i cittadini – ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente FOFI – La pandemia ha rafforzato la percezione e il nostro ruolo sul territorio: siamo riusciti ad essere il perno del SSN somministrando tamponi e vaccini, trasformando messaggi di posta elettronica e sms in ricette digitali e dispensando terapie complesse. Se tutto questo è stato possibile, lo si deve alla professionalità dei farmacisti, alla volontà di arricchire le proprie competenze al servizio della collettività, alla prontezza e alla capacità di adattamento anche sul fronte tecnologico. La fiducia che i cittadini ripongono nei nostri confronti ci rende orgogliosi e ci ripaga del lavoro svolto con responsabilità e impegno instancabile, in tutto il Paese».
Abbiamo tutti una farmacia preferita
Secondo la ricerca Ipsos (condotta tra novembre e dicembre del 2022 su un campione di 1.000 italiani – rappresentativo della popolazione maggiorenne – e 400 farmacisti) , il 93% degli italiani ha una farmacia di riferimento perché ripone fiducia (per il 37% degli intervistati), perché conosce il farmacista (28%), perché è vicina (57%) o perché offre un buon servizio (42%). Conoscenze in campo farmaceutico, competenza nel consigliare la soluzione più appropriata alle proprie esigenze di cura e la qualità dell’assistenza, disponibilità e continuità del servizio sono quanto gli italiani chiedono al loro farmacista di fiducia.
Sì alle farmacie come Hub vaccinali

E poi ci sono i desideri, quello che gli italiani vorrebbero sempre trovare in farmacia: prenotazione di visite specialistiche ed esami (26%), vaccinazione antinfluenzale (19%), analisi di primo livello come la misurazione di pressione e colesterolo (18%), servizi infermieristici in farmacia (18%) e a domicilio (17%). Secondo gli italiani, dunque, la farmacia del futuro dovrà essere sempre più un luogo dedicato alla prevenzione e alla presa in carico, oltre ovviamente alla tradizionale attività di dispensazione del farmaco. Un’aspettativa che si sposa perfettamente con il modello della Farmacia dei Servizi la cui piena realizzazione – anche attraverso il potenziamento della telemedicina e del deblistering dei farmaci, indicati dai farmacisti intervistati come due servizi chiave per migliorare l’assistenza sul territorio – consentirà di andare incontro ai bisogni dei cittadini e alle esigenze di efficientamento del SSN.
Sul fronte della prevenzione, l’80% degli italiani intervistati si è dichiarato favorevole a farsi vaccinare dal farmacista e valuta positivamente la possibilità che la farmacia diventi un “hub vaccinale” in cui effettuare anche i richiami dei vaccini obbligatori.
«L’introduzione della vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale e la possibilità di eseguire i test diagnostici, divenute prerogative strutturali del farmacista di comunità, hanno definitivamente inaugurato la nuova fase della Farmacia dei servizi – ha aggiunto Mandelli – L’apporto straordinario alle recenti campagne di immunizzazione, la presenza capillare sul territorio e la fiducia riposta in noi dai cittadini, suggeriscono l’opportunità di un più ampio coinvolgimento dei farmacisti nelle attività di prevenzione, e in particolare per la vaccinazione, come tra l’altro si sta già delineando in alcuni contesti regionali».
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