2 maggio 2023
E’ un tatuaggio sul cuore il pacemaker del futuro

Leggero quanto una ciocca di capelli, flessibile come un cerotto ma funziona come un pacemaker classico. E si applica come un tatuaggio temporaneo. I ricercatori della Northwestern University e dell’Università del Texas di Austin hanno sviluppato, per ora si tratta di un prototipo, l’impianto cardiaco più sottile finora conosciuto. A differenza degli attuali pacemaker e defibrillatori impiantati, che utilizzano materiali rigidi, il rivoluzionario dispositivo si conforma, come un tatuaggio, ai contorni delicati del cuore ma è anche abbastanza elastico da resistere, i dati sono ancora allo studio, ai movimenti dinamici di un cuore che batte.
Dopo aver impiantato il prototipo in un modello cardiaco animale, i ricercatori hanno dimostrato che potrebbe rilevare con successo i ritmi cardiaci irregolari e quindi di fornire una stimolazione elettrica attraverso una serie di impulsi senza costringere o alterare i movimenti naturali del cuore. Non solo, la nuova tecnologia è anche otticamente trasparente, consentendo ai ricercatori di utilizzare una fonte esterna di luce ottica per registrare e stimolare il cuore attraverso il dispositivo. Aprendo future nuove strade.
Un dispositivo che si adatta perfettamente al cuore

«Uno dei problemi degli attuali pacemaker e defibrillatori è che sono difficili da ‘fissare’ sulla superficie del cuore. Gli elettrodi dei defibrillatori, ad esempio, hanno fili molto spessi, poco flessibili che si rompono. Al contrario, il nostro dispositivo morbido e flessibile, come un tatuaggio, non solo non è invasivo, ma si adatta molto bene e senza soluzione di continuità direttamente al cuore. Fornendo misurazioni più precise» spiega Igor Efimov, autore senior dello studio pubblicato su Advanced Materials.
Grafene, un super materiale con proprietà ultra resistenti, leggere e conduttive
Dopo aver esaminato diversi materiali, i ricercatori per il prototipo, simile nell’aspetto a un tatuaggio temporaneo, hanno scelto il grafene, una forma atomicamente sottile di carbonio. Grazie alla sua struttura ultraresistente e leggera e alla sua notevole conduttività, il grafene ha un potenziale per molte applicazioni.
«Per la sua biocompatibilità, il grafene è particolarmente interessante. Il carbonio è un materiale sicuro già utilizzato in diverse applicazioni cliniche. Inoltre è flessibile e morbido, il che funziona bene come interfaccia tra l’elettronica e un organo morbido e meccanicamente attivo come il cuore» prosegue Efimov.
Lo spessore complessivo del rivoluzionario dispositivo misura circa 100 micron
«Un tatuaggio elettronico al grafene, con capacità di rilevamento, funziona molto bene sulla superficie della pelle per monitorare continuamente i segni vitali del corpo. Ma per il nostro dispositivo, ancora in fase di sperimentazione, abbiamo dovuto utilizzare uno schema di applicazione completamente diverso. La pelle è relativamente asciutta e facilmente accessibile. Ovviamente, il cuore si trova all’interno del torace, quindi è di difficile accesso e in un ambiente umido» ha concluso Efimov.
Foto: Pixabay