Disturbi urinari maschili, spesso sono ignorati

10 Marzo 2023

Disturbi urinari maschili, spesso sono ignorati

disturbi urinari maschili

Restano spesso sconosciuti ma incidono notevolmente, e negativamente, sulla qualità di vita: sono i disturbi urinari maschili, conosciuti come LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms). E sbaglia chi pensa che si tratti di una malattia che riguarda gli anziani: infatti,  colpisce in maniera, più o meno, grave circa 4 italiani su 10 tra i quarantenni residenti nel nostro Paese. Tanti, tantissimi ma quelli realmente assistiti e curati da un urologo sono ancora troppo pochi. E’ davvero alta la percentuale dei casi “sommersi” tra gli under 60, addirittura la metà delle persone interessate resta senza cure. Un quadro preoccupante che emerge dal simposio Unveiling Prostatic Inflammation To Optimize Luts Management organizzato da Pierre Fabre Pharma in occasione del Congresso della Società Europea di Urologia (EAU), che si apre oggi a Milano.

«I LUTS rappresentano un disturbo delle basse vie urinarie che può far scadere la qualità di vita ed impattare anche sulla sfera sessuale. La prevalenza del disturbo cresce con l’avanzare dell’età e può interessare oltre il 70% degli over 70» spiega Mauro Gacci, Docente dell’Università degli Studi di Firenze al Centro di Chirurgia urologica mini-invasiva, robotica e dei trapianti renali, Azienda Ospedaliera Universitaria “Careggi”.

L’infiammazione prostatica può dare disturbi urinari?

Ci sono alcuni sintomi ostruttivi ed irritativi e chi ne soffre ha serie difficoltà ad urinare o è obbligato a svegliarsi più volte di notte per andare in bagno. Dipendono per oltre 80% da problemi della prostata in quanto la ghiandola può essere ingrossata, infiammarsi o presentare una particolare morfologia. «In particolare l’infiammazione della prostata può guidare lo sviluppo e la progressione dell’ipertrofia prostatica benigna, una delle malattie croniche più frequenti nella terza età. La presenza di un’infiammazione prostatica persistente ha un impatto sulla gestione sia dei LUTS che dell’ipertrofia prostatica» aggiunge Gacci.

 

Spesso si chiede l’aiuto di uno specialista solo quando la sintomatologia è diventata ormai troppo evidente e fastidiosa. E spesso è tardi e per questo si rende necessario un trattamento più invasivo. E’ importanre poter gestire la malattia in uno stadio il più possibile precoce.

Si possono curare i disturbi urinari maschili?

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«Oggi sono disponibili diverse tipologie di cure. Quando i sintomi sono molto impattanti nella vita quotidiana si può ricorrere al trattamento medico che rappresenta di solito il primo step. Esistono poi delle nuove tecniche chiamate mini-invasive che sono una sorta di “terza via” tra le cure mediche e gli interventi chirurgici. Quest’ultimi invece si avvalgono di tecnologie innovative come i laser o la chirurgia robotica oltre che alle tecniche tradizionali di resezione» spiega Cosimo De Nunzio, Docente di Urologia e Dirigente Medico presso il reparto di Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Sant’Andrea” di Roma.

I LUTS sono influenzati da diversi fattori e questo rende anche diverse le esigenze dei malati. La varietà di terapie disponibili rende indispensabile una selezione ottimale, da parte dello specialista, della cura che deve essere personalizzata tenendo conto del profilo clinico del paziente, delle sue preferenze e dello stato d’infiammazione prostatica.

I disturbi urinari maschili e le terapie farmacologiche

«Tra i vari farmaci introdotti negli ultimi anni vi è anche l’estratto esanico di Serenoa repens. E’ una delle poche terapie mediche in grado di migliorare la sintomatologia senza avere alcun impatto sulla sfera sessuale. Diverse evidenze scientifiche hanno dimostrato che è efficace contro i LUTS e soprattutto non compromette in alcun modo la libido, la capacità erettiva e non interferisce con l’eiaculazione. Sono tre problemi che solitamente possono insorgere nell’uomo colpito da LUTS» aggiunge Gacci.

«Il sovrappeso gioca un ruolo negativo così come la sindrome metabolica e tutti i fattori che la influenzano come iperglicemia, ipercolesterolemia o ipertensione. Intervenire sulla sindrome può ridurre il livello di infiammazione prostatica. Seguire una dieta sana ed equilibrata è quindi la prima regola di prevenzione mentre la seconda è praticare sempre un po’ di attività fisica. Un altro consiglio che diamo a tutti gli uomini è quello di recarsi regolarmente dall’urologo per una visita di controllo. I LUTS sono maggiormente sotto diagnosticati tra i maschi perché le donne sono più indotte ad andare dallo specialista ginecologo» conclude De Nunzio.

Foto: Unsplash