15 marzo 2023
Cancro al pancreas, quella cellula immunitaria nemica delle donne

L’immunoterapia è una forma di terapia efficace in molti tipi di cancro. Ma nel caso del tumore al pancreas il suo effetto sembra essere limitato, in particolare nelle donne. I ricercatori del Karolinska Institutet hanno trovato una possibile spiegazione in una cellula immunitaria nelle donne affette da tumore al pancreas che ostacola a risposta immunitaria dell’organismo. Pubblicato sulla rivista Cancer Research questo studio apre la strada all’individuazione di una terapia che tenga conto anche del genere.
«Sono sempre più numerose le prove che gli ormoni maschili e femminili influenzano il nostro sistema immunitario, ma resta ancora molto da fare prima che il genere possa essere incluso come fattore biologico evidente nella ricerca e nella terapia medica» spiega il ricercatore Fei He.
L’immunoterapia nella lotta ai tumori

Negli ultimi anni l’immunoterapia si è dimostrata un’alleata preziosa nella lotta al cancro, in particolare nei tumori come melanoma, cancro ai polmoni, ai reni e al fegato. Meno nel cancro al pancreas che rimane uno dei tipi più letali.
Quanto si vive con un cancro al pancreas?
In Italia, secondo i dati AIOM, nel 2022 sono state stimate circa 14.500 nuove diagnosi di cancro al pancreas, delle quali 6.600 negli uomini e 7.900 nelle donne e sono 21.200 le persone che vivono con una diagnosi di tumore al pancreas. Nel 2021 i decessi sono stati 12.900, dei quali 6.300 hanno interessato uomini e 6.900 donne. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’11% negli uomini e del 285 nelle donne.
Perché il tumore al pancreas è così aggressivo?

Capire le differenze legate al genere nella risposta immunitaria è importante. Questo studio ha messo in evidenza come nelle donne affette da cancro al pancreas sia presente un tipo di cellula immunitaria che protegge il tumore e impedisce alle cellule T del sistema immunitario di infiltrarsi nel tumore e attaccare le cellule cancerose. « I nostri risultati dimostrano che le cellule immunitarie esprimono una proteina specifica chiamata FPR2 e possono servire sia come fattore prognostico specifico per il sesso sia come bersaglio terapeutico» ha aggiunto Dhifaf Sarhan del Karoliska Institutet.
Un nuovo bersaglio per l’immunoterapia nelle donne
I risultati di questo studio possono essere utili per mettere a punto strumenti diagnostici e terapeutici che tengano conto delle differenze biologiche tra uomini e donne. Infatti, come detto dagli Autori, il prossimo passo sarà proprio quello di studiare come le differenze immunologiche di genere guidino lo sviluppo del tumore in modo diverso nei pazienti oncologici uomini e donne e, così, poter trovare e sviluppare bersagli immunoterapici specifici.
Foto: Pexels