19 luglio 2023
Bikini Blues, l’ansia di non essere perfetti. Soprattutto in foto

Con questo caldo è impossibile non mettersi in costume. Ed evitare di guardarsi con angoscia allo specchio. Stiamo parlando del Bikini Blues, quella sensazione di ansia e apprensione che si manifesta alla tanto temuta prova costume. Secondo la ricerca di MioDottore se il 30% degli italiani aspetta con gioia le ferie, il 45% spera che settembre arrivi in fretta. Percentuale che sale al 60% se si tratta di donne, più sensibili ai rigidi canoni estetici.
Dall’analisi dei dati sono due le grandi preoccupazioni che innescano il Bikini Blues. Lo sguardo severo davanti allo specchio e il timore di essere giudicati. Alla base la paura di non essere abbastanza in forma (45%) o perché si è insoddisfatti, da sempre, del proprio corpo (23%). E così il vicino d’ombrellone vince sempre il confronto (18%). La zona addominale è sul podio delle ansie ma sono le gambe il vero cruccio delle donne.
La soluzione ? Andare in spiaggia muniti di pareo o una camicia leggera (39%) o la solita vecchia regola, trattenere il respiro per valorizzare la postura (17%).
La foto in costume sui social ? Solo se modificata

Anche andare in giro per saldi non aiuta a superare il Bikini Blues. Per oltre 1 italiano su 3 è fonte di ulteriore stress. La preoccupazione maggiore è di non trovare la taglia e di non vedersi bene allo specchio con il modello a lungo desiderato (20%). Per non parlare delle penalizzanti luci dei camerini dei negozi (15%).
Anche le foto in spiaggia alimentano il Bikini Blues. Solo il 18% le adora. Il resto passa il tempo alla ricerca dello scatto perfetto avendo la massima attenzione a non immortalare le parti del corpo che generano ansia (18%). Molti accettano solo foto di gruppo. Tanti si nascondono (29%). Quando si tratta di pubblicare una foto in costume sui social anche chi è più sereno con il proprio corpo lo evita (49%) o pubblica solo dopo aver modificato e tagliato l’immagine (12%).
Un costume da bagno può diventare un banco di prova per testare la propria identità
«Quando ci si deve svestire – spiega Marilena Nacci, psicologa di MioDottore – molte volte si presenta un conflitto tra potenzialità e idoneità, tra desiderio di piacere e paura di essere rifiutati. In un’epoca in cui sempre più spesso i corpi vengono valutati in base a definiti indicatori di performance e a stringenti canoni estetici, indossare un costume da bagno può diventare un banco di prova per l’identità e il valore personale».
Foto: Unsplash