Banca del Latte, al Gemelli donarlo è ora possibile

28 luglio 2023

Banca del Latte, al Gemelli donarlo è ora possibile

Il Policlinico Gemelli apre le porte alla Banca del Latte donato

Il Policlinico Gemelli apre le porte alla Banca del Latte donato. Il latte materno, alimento sano e prezioso per i neonati è un vero ‘farmaco’ per quelli più fragili. Questi neonati hanno un percorso più accidentato e le loro mamme, nelle prime settimane, non sempre hanno una quantità di latte sufficiente. Per questo il latte materno donato è un gesto d’amore fondamentale.

La Banca del Latte del Gemelli

«L’esigenza di attivare una Banca del Latte al Gemelli – spiega Giovanni Vento, direttore della  UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica, Campus di Roma – nasce dal fatto che abbiamo tanti neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva.

Inoltre, sono tante le mamme, oltre 4 mila l’anno, che decidono di far nascere il proprio figlio al Policlinico Gemelli.  Abbiamo dunque pensato di mettere insieme queste due caratteristiche, per sensibilizzare le donne, che stanno vivendo un momento unico e irripetibile di gioia, a compiere un ulteriore atto d’amore come donare il proprio latte».

 

«Il nostro progetto – prosegue Vento – prevede anche una parte dedicata alla ricerca, per studiare le caratteristiche distintive del latte materno che variano da donna a donna. Per poter dare ai nostri neonati prematuri un latte che corrisponda il più possibile alle loro necessità.

La Banca del Latte del nostro Policlinico si aggiunge alle altre già esistenti. L’Italia è, infatti, uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di Banche del Latte».

Chi sono le donatrici

Banca del Latte, al Gemelli di Roma donarlo ora è possibile

Il primo requisito per donare il latte in eccesso è quello di essere in buona salute. Seguire uno stile di vita sano ed essere negative agli screening infettivologici.

Non viene richiesto nessun esame aggiuntivo perché sono sufficienti gli stessi esami, richiesti alle donne in gravidanza o quando si va a donare il sangue.

 

«È molto importante – commenta Vento – che le possibili donatrici vengano sensibilizzate e informate della Banca del Latte prima che vengano a partorire. La degenza media dopo il parto è di appena 48 ore, un tempo insufficiente per avere la montata lattea».

Come si diventa donatrici

Le donatrici vengono contattate da personale dedicato che fornisce una brochure con spiegazioni dettagliate e i contatti della Banca del Latte. Viene loro richiesto di completare un questionario, sulla base del quale si decide se possono donare o meno. Se è tutto ok vengono forniti loro dei contenitori sterili e tutte le informazioni per poter raccogliere il latte e conservarlo nel freezer.

Vengono inoltre fornite le informazioni su quando il servizio incaricato passerà a casa a ritirare il latte.

Una volta arrivato alla banca, il latte viene pastorizzato e sottoposto ad esami batteriologici sia prima che dopo la pastorizzazione, secondo un protocollo molto stringente a garanzia della sicurezza del neonato.

Come avviene la raccolta

Le donatrici raccolgono il latte a casa e avvertono la Banca del Gemelli che invia del personale dedicato per raccogliere i preziosi contenitori. L’auto dedicata a questo servizio avrà al suo interno un frigorifero per garantire la catena del fresco.

Il personale che si reca a fare la raccolta è della Croce Rossa Italiana, con la quale il Gemelli ha stipulato una convenzione, per ora solo all’interno dell’area metropolitana di Roma.

La BLUD del Policlinico Gemelli

Responsabile del progetto e dell’organizzazione del servizio è Giovanni Vento.

Responsabile dei locali della Banca del Latte è Francesca Gigli, coordinatrice infermieristica della Neonatologia e della TIN.

Alle neonatologhe Francesca Serrao e Simonetta Costa e tutta l’équipe neonatologica il compito di sensibilizzare le mamme dei neonati ricoverati in TIN.

Antonio Lanzone, Direttore della UOC di Ostetricia e Patologia Ostetrica, insieme a Brigida Carducci, alla coordinatrice Roberta Santoloci e a tutto il personale ostetrico sono responsabili del coinvolgimento e sensibilizzazione delle neomamme nei reparti di rooming-in della Fondazione. 

 

Il progetto, nel quale è coinvolto anche il personale di ‘Gemelli a Casa’, è sostenuto da aziende produttrici di latte artificiale:Dicofarm, Danone, Nestlé, Buona. E di integratori Orsana, Pediatrica, Microfarma, Pharmaguida, Maya Pharma, SmartFarma.

 

Grazie al loro sostegno è stata acquistata una nuova pastorizzatrice e un software dedicato alle Banche del Latte per la tracciabilità di tutti i passaggi, dalla raccolta, alla donazione, alla verifica delle caratteristiche post-pastorizzazione. Inoltre sono stati adeguati i locali per la conservazione e lo stoccaggio del latte materno di banca, secondo gli standard di Joint Commission International.

Foto: Unsplash