8 Marzo 2023
Avere lo stress che scorre nelle vene. Arriva un test che misura l’ansia

Chi soffre di ansia lo sa, lo sente. Non è un ‘modo di vivere’ è proprio un modo di essere. Che, letteralmente, scorre nelle vene. I ricercatori dell’Indiana University School of Medicine hanno pensato, quindi, di sviluppare un test che misura l’ansia proprio con un esame del sangue. E così hanno messo a punto, con successo, un esame che esamina i biomarcatori che possono aiutare a determinare in modo oggettivo il rischio di sviluppare l’ansia, la gravità dell’ansia attuale e quali terapie potrebbero trattare meglio l’ansia.
Il segreto è nei biomarcatori
L’ansia colpisce molte persone e può essere molto invalidante e interferire con la vita quotidiana. L’idea di mettere a punto un test che misura l’ansia identificando i biomarcatori del sangue è nata per aiutare ad associare le persone ai farmaci esistenti, a quelli che funzionano meglio e danno meno dipendenza.
«Oltre ai farmaci, esistono altri metodi per trattare l’ansia, come la terapia cognitivo-comportamentale o i cambiamenti nello stile di vita. Ma avere a disposizione qualcosa di oggettivo come questo, che ci permetta di sapere qual è lo stato attuale di una persona, il suo rischio futuro e quali opzioni terapeutiche corrispondono al suo profilo, è molto potente per aiutare le persone» ha spiegato lo psichiatra Alexander Niculescu.
I biomarcatori di una persona possono anche cambiare nel tempo e per questo il test può aiutare a valutare il rischio di una persona di sviluppare livelli più elevati di ansia in futuro, nonché il modo in cui altri fattori potrebbero influenzare l’ansia, come i cambiamenti ormonali.
Sarà possibile prevenire l'ansia?

Ma non solo. «Ci sono persone che soffrono di ansia e non vengono diagnosticate correttamente, poi hanno attacchi di panico, ma pensano di avere un attacco di cuore e si ritrovano al pronto soccorso con ogni sorta di sintomi fisici. Se riusciamo a saperlo prima, con un test che misura l’ansia, possiamo sperare di evitare questo dolore e questa sofferenza e di trattarli prima con qualcosa che corrisponda al loro profilo».
«Ci sono persone che soffrono di ansia e non vengono diagnosticate correttamente, poi hanno attacchi di panico, ma pensano di avere un attacco di cuore e si ritrovano al pronto soccorso con ogni sorta di sintomi fisici. Se riusciamo a saperlo prima, possiamo sperare di evitare questo dolore e questa sofferenza e di trattarli prima con qualcosa che corrisponda al loro profilo» ha aggiunto Niculescu.
E’ un primo passo. Ora che il test è stato convalidato dai ricercatori, MindX Sciences lo sta sviluppando per un uso più ampio da parte dei medici.
Foto: Pixabay, Unsplash