18 maggio 2023
Anche gli occhi si scottano al sole. Ecco i consigli per l’estate
Crema solare, un buon libro, lo smartphone, il telo, la borsa frigo e voilà tutto è pronto per una giornata in spiaggia! No, dall’elenco mancano gli occhiali da sole, quelli “buoni” con le lenti che davvero schermano gli occhi dai raggi UV.
Lasciarli a casa non è solo una fastidiosa dimenticanza ma proprio un pericolo. Perché il sole non è certo amico degli occhi. Anzi, già che ci siamo a casa lasciamo smartphone e tablet se davvero vogliamo bene ai nostri occhi perché lo schermo riflette come uno specchio e i raggi solari colpiscono diretti la parte centrale della retina.
E chi va in montagna? E gli appassionati di passeggiate e giri in bici? Valgono le stesse regole. In estate gli occhi vanno protetti dalle scottature oculari da sole. Lo dicono gli esperti riuniti a Roma per il 2° Congresso Nazionale della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (S.I.S.O).
No a selfie, smartphone e tablet sotto il sole

Andare a caccia dell’inquadratura perfetta potrà anche dare grande soddisfazione in termini di like ma il rischio che si corre è di ritrovarsi con un danno fototermico alla retina, a volte irreparabile. Tutti sanno che non si osserva un’eclissi solare senza che le radiazioni luminose siano adeguatamente schermate da specifici occhiali eppure tutti guardano diretti il sole – anche se abbaglia – quando arriva il momento di fare una foto.
A dire il vero quando si sta all’aria aperta, sotto il sole, smartphone e tablet andrebbero lasciati in borsa. Certo è piacevole leggere libro, guardare i video o navigare nei social stesi al sole ma lo schermo fa da superficie riflettente come se si avesse in mano uno specchio ed i raggi dannosi, convergendo sulla macula, la parte più nobile della retina, producono un effetto degenerativo.
Bastano due o tre ore in spiaggia o su un prato in montagna con un device in mano per correre rischi.
La lesione può essere permanente. Parola di esperto
«La maculopatia solare è una condizione determinata dall’assorbimento da parte della retina e dell’epitelio pigmentato di una elevata energia radiante che causa inizialmente una sensazione di abbagliamento. Nei casi più gravi le cellule nervose in pochi giorni possono formare una macchia nera al centro dell’occhio (scotoma). La lesione può essere permanente e causare una riduzione della visione centrale irreversibile perché una volta morte, ovviamente, le cellule non si riproducono» – spiega Scipione Rossi, direttore UOC Ospedale Oftalmologia San Carlo di Nancy di Roma e segretario tesoriere S.I.S.O.
« Per questo è oppurtuno evitare selfie sotto il sole senza specifiche protezioni perché gli occhiali da sole non sono sufficienti a filtrare in modo adeguato le radiazioni luminose. Va anche limitato l’uso prolungato di tablet e smartphone senza indossare occhiali da sole» aggiunge Rossi.
Anche gli occhi si scottano

Ma lasciare in borsa i dispositivi elettronici non basta. Perché in estate di errori che mettono a rischio gli occhi se ne commettono parecchi. Una passeggiata sulla spiaggia o due chiacchiere stando a mollo possono essere gesti tanto semplici quanto pericolosi. E stare con gli occhi “strizzati” non è certo una protezione. L’acqua, infatti, riflette dal 10 al 20% dei raggi UV ma anche in montagna, dove i raggi ultravioletti sono spesso più intensi che in pianura, gli escursionisti, che non indossano occhiali sa sole con filtri adeguati, possono riportare gravi alterazioni della superficie oculare.
Proteggere gli occhi, proteggere la retina è davvero importante.
Acqua e altitudine amplificano il pericolo
«I raggi UV possono danneggiare gli occhi proprio come le scottature solari danneggiano la pelle con rischi spesso ignorati o sottovalutati. Le lesioni oculari da raggi UV, possono essere temporanee o permanenti. Le lesioni oculari da raggi UV indicano un danno da luce della superficie oculare dovuta all’esposizione eccessiva e non protetta ai raggi ultravioletti, che possono essere amplificate dal riflesso di acqua e altitudine e possono provocare congiuntivite, un’infiammazione della congiuntiva da disidratazione e fotocheratite, una lesione della cornea che si manifesta con estrema sensibilità alla luce e dolore» spiega Stanislao Rizzo, direttore Clinica Oculistica Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e membro del Consiglio direttivo S.I.S.O.
I raggi UV irritano gli occhi come la sabbia e il vento
A volte la colpa viene data alla sabbia e al vento se gli occhi li sentiamo irritati. E invece è colpa dei raggi UV. sintomi tipici che si manifestano di solito dalle 3 alle 12 ore dopo l’esposizione solare: occhi doloranti e pruriginosi, lacrimosi, arrossati e una vista appannata e non nitida. «Nella maggior parte dei casi guariscono dopo due o tre giorni, perché gli strati superficiali della cornea hanno la capacità di rigenerarsi in poco tempo. Ma per determinare l’entità del danno, è necessario farsi visitare da un oculista che potrà prescrivere antinfiammatori in collirio, antibiotici per evitare una sovrainfezione e gel contenente vitamina D. Tuttavia la continua sollecitazione data dai raggi solari può provocare fenomeni di secchezza oculare cronica che comporta arrossamento e assottigliamento del filtro lacrimale, ma può addirittura aumentare il rischio di degenerazione maculare e anche accelerare malattie come la cataratta» aggiunge Rizzo.
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