9 agosto 2023
Allattamento al seno, scelta vincente anche in estate

Non interrompere l’allattamento al seno, in estate, è una scelta vincente per almeno quattro buoni motivi. A spiegarli è la Società Italiana di Pediatria che ricorda alle mamme che il latte materno è pratico, sicuro, economico e riduce, soprattutto in questa stagione, il rischio infezioni.
Se per ragioni familiari, ma anche di lavoro o di salute è necessario interrompere, anche se solo per un breve periodo, la possibilità di estrarre il latte e conservarlo è una valida soluzione. Con qualche accortezza.
Il consiglio per le mamme è di bere almeno due litri di acqua al giorno
«Il bambino allattato esclusivamente al seno – afferma Giovanni Corsello, Editor in Chief di Italian Journal of Pediatrics –anche se fa molto caldo, è perfettamente idratato e non ha bisogno di assumere acqua.
Il latte materno è infatti composto all’87% di acqua. È importante ricordare che, soprattutto d’estate, il fabbisogno idrico delle mamme che allattano aumenta e per tale motivo si consiglia di bere almeno due litri di acqua al giorno».
Chi è allattato al seno ha più probabilità di star bene per tutta la vita

Di questi 2 litri di acqua mezzo litro è la quantità necessaria alla mamma per produrre latte. Inoltre, il latte materno è pratico, perché non richiede null’altro che un posto in cui mettersi tranquilli. L’allattamento al seno è sicuro, perché non richiede supporti come tettarelle, biberon da sterilizzare, che ancor di più d’estate possono essere veicolo di germi responsabili di infezioni, soprattutto intestinali.
Non ultimo è economico, perché non costa nulla e, soprattutto, a guadagnare è la salute: chi è allattato al seno ha più probabilità di star bene per tutta la vita.
«La Società Italiana di Pediatria è da sempre impegnata a promuovere la cultura dell’allattamento al seno – spiega la Presidente SIP Annamaria Staiano – attraverso la formazione dei pediatri e la corretta informazione rivolta alle mamme. Il latte materno infatti è uno dei principali determinanti del benessere e della salute di ogni individuo per l’intera vita e quindi per le future generazioni».
Dalla SIP indicazioni preziose su come conservare il latto materno

Ci sono molti motivi per cui spesso si smette di allattare e il pediatra ha il compito di far conoscere alla mamma la possibilità di estrarre il latte e conservarlo. In questo modo non si sospende l’allattamento e, soprattutto, si evita il calo di produzione conseguente.
Per questo il Tavolo Tecnico Allattamento al Seno della Società Italiana di Pediatria, TASIP ha realizzato un poster con indicazioni preziose su come conservare il latto materno.
«È importante che la mamma – spiega il responsabile del TASIP Guglielmo Salvatori – conosca i tempi corretti di conservazione per evitare che il latte spremuto e ancora adatto alla somministrazione venga gettato e quindi sprecato senza motivo, oppure che si alimenti il bambino con latte conservato in modalità non idonea».
5 cose da non dimenticare
Il latte materno, fresco o congelato, si conserva 4 ore a temperatura ambiente, non superiore a 25°C. In una borsa termica con blocchetti refrigeranti 24 ore; in frigo, 96 ore se fresco o 48 se congelato; in freezer (-18°C) per 12 mesi.
Prima dell’uso può essere scaldato a bagnomaria o con uno scalda-biberon, no al microonde.
Se caldo, non può essere riscaldato nuovamente o riposto in frigo; se congelato, lo scongelamento va fatto in frigo o sotto acqua corrente a 37 °C o a bagnomaria.
Se scongelato, non può essere ricongelato.
Lo scongelamento potrebbe portare a variazioni di colore o odore che non indicano una perdita delle sue proprietà.
Foto: Unsplash, SIP