I souvenir dell’estate a portata di orecchio

19 settembre 2023

I souvenir dell’estate a portata di orecchio

Quella fastidiosa sensazione di avere il mare nelle orecchie. Un ‘souvenir’ delle vacanze che prima o poi passerà. Almeno così si spera. Ma non sempre passa. Anzi, a volte peggiora. E sentire e concentrarsi diventa sempre più difficile. E si rimpiange di non aver portato in vacanza che i tappi per le orecchie. Ma il prossimo anno non si parte senza!

Piero Moriconi«Ecco, niente di più sbagliato – spiega Piero Moriconi, specialista in Otorinolaringoiatria di Paideia International Hospitali tappi non servono, perché l’acqua non c’entra nulla. Probabilmente abbiamo riportato dalle vacanze souvenir davvero inaspettati: una manciata di piccoli sassolini o sabbia. Ma anche terra e insetti.

Quando si avverte qualcosa nell’orecchio, la sensazione di base è di sentirsi ovattati come quando si ha il raffreddore o si va in montagna o in aereo. Un fastidio più che un dolore. A volte un lieve prurito. Molto dipende dal corpo estraneo. Se c’è un insetto, cosa piuttosto frequente, si ‘sente’, ad esempio, il vibrare delle ali e una sorta di formicolio.

Il dolore compare quando il corpo estraneo crea un danno a livello della cute del canale acustico e del timpano».

Cosa riesce a entrare nel condotto uditivo?

Svariate cose. Stiamo parlando di adulti perché con i bambini è un discorso diverso in quanto, in molti casi, nei piccoli, più che la casualità c’è la volontà di inserire un oggetto nell’orecchio.

È vero che l’ingresso del canale acustico è grande meno di un centimetro di diametro ma è abbastanza ampio per permettere l’ingresso di polvere, terra, sabbia, sassolini di piccole dimensioni, insetti e anche vegetali.

Quando si taglia l’erba o si passeggia in campagna, ad esempio, i forasacchi – piccole spighe di alcune graminacee – sono pericolosissimi. Sono temuti da chi ha un cane ma spesso non ci si pensa che possono interessare anche le persone. Capita più spesso di quanto non si pensi.

In estate succede più frequentemente che corpi estranei entrino nell’orecchio e la colpa è dell’acqua che favorisce il deposito di corpi estranei. In piscina, ma soprattutto al mare, specie se ci si diverte tra i cavalloni. In campagna o in montagna non mancano casi rari come una zecca che si è letteralmente attaccata alla membrana timpanica. Nonostante gli interventi con gli anestetici locali e oli per poterla estirpare è stato un necessario un intervento di timpanoplastica.

Cosa fare quando si ha anche solo il sospetto di avere un corpo estraneo?

corpo estraneo nell’orecchio

Andare da uno specialista evitando il fai-da-te. La strategia più corretta è valutare l’orecchio con il microscopio binoculare che permette di esaminare i più piccoli dettagli del condotto uditivo fino alla membrana timpanica. Uno strumento prezioso, una versione simile si usa anche in sala operatoria, che permette allo specialista di avere le mani libere di intervenire, in sicurezza e precisione, sul corpo estraneo all’interno del canale. Normalmente il tempo di intervento è davvero minimo. Non si avverte dolore e al paziente viene richiesto solo di stare fermo.

In attesa di andare dallo specialista ci sono consigli da seguire?

Solo uno: non fare nulla. Non toccare assolutamente l’orecchio. Non mettere niente. Tantomeno l’olio. Come regola di principio, indipendentemente dalla sensazione o meno di orecchio ovattato, bisogna ricordarsi che il canale acustico, erroneamente al centro dell’attenzione nel post doccia o bagno, non deve mai essere ben asciugato e pulito.

È un errore. Un grande errore. Non usare il cotton fioc, per non parlare della carta igienica o dell’ovatta.

Quindi è un errore lavarsi le orecchie?

Il condotto uditivo è un canale a fondo cieco dotato di un sistema ultra performante di auto asciugatura e auto pulitura. Per cui l’ingresso del canale non deve mai e ribadisco mai essere toccato. Con l’asciugamano ci si deve limitare a tamponare il padiglione. Nessun problema ad utilizzarlo nelle pieghe delle orecchie. Toccando ripetutamente l’ingresso del canale dopo la doccia o un bagno si crea un’alterazione del sistema self clean e self dry, determinando, nel tempo, un accumulo di cute e cerume. Che può portare a dermatiti seborroiche importanti.

Cerume: falsi miti e una sola verità

Il cerume secreto dalle ghiandole ceruminose auricolari è un materiale trasparente e invisibile. Molto simile all’olio di semi. Se si lascia ‘tranquillo’ il canale, questo liquido – prodotto tra le altre cose in minima quantità – trova la sua fuoriuscita naturale. Se si tocca ripetutamente l’ingresso del canale se ne arresta il flusso. Non solo. Si prosciuga la parte acquosa e, quindi, il cerume inizia a indurirsi. Inoltre, essendo un materiale lipidico, il grasso si irrancidisce a contatto con l’ossigeno dell’aria, si ossida e si stratifica diventando di un colore sempre più scuro. Il cerume, quindi, è solo la fine del processo. Non è mai un problema dell’orecchio ma delle nostre mani che toccano e asciugano dove non devono.

Chi dice di soffrire di ‘tappi di cerume’ non dice il vero. Non è l’orecchio che soffre. È la persona -soprattutto chi ha la pelle grassa – che ogni giorno, tutti i giorni si prende cura nella maniera sbagliata del proprio orecchio.

Parliamo di prevenzione

Nessuna prevenzione. Bisogna solo dimenticarsi di avere due orecchie. A meno non ci siano delle necessità. Evitiamo ogni spray per l’igiene dedicata. Meglio non usare i tappi per dormire. Preferire le cuffie agli auricolari. E soprattutto evitare i tappi al mare o in piscina.

È davvero una abitudine inutile. Non servono a nulla.Il canale uditivo dell’orecchio è in salita e, quindi, è difficile che entri l’acqua stando dritti sotto la doccia. E anche se ci si immerge, la curvatura del condotto uditivo permette la fuoriuscita dell’acqua per gravità semplicemente inclinando la testa.

Foto: Pexels e Unsplash