20 ottobre 2023
Cistite e cambi di stagione: i consigli per prevenirla

L’autunno sembra arrivato. E non sarà facile per il nostro organismo abituarsi, da un giorno all’altro, alle brusche variazioni di temperatura dopo lunghi mesi di caldo estenuante. A cominciare dai molti disturbi che si presentano ai cambi di stagione. Come la cistite, una infezione alle vie urinarie che colpisce ogni anno tantissime donne. Pochi e semplici accorgimenti possono fare molto per prevenire una infezione facilmente curabile ma non sempre trattata adeguatamente. A partire da scorrette abitudini comportamentali e uso frequente di antibiotici.
Ne parliamo con Luca Cindolo, Chirurgo, Specialista in Urologia, Casa di Cura Villa Stuart a Roma.
Come riconoscere un episodio di cistite?

Le donne, a cominciare dalle ragazze giovani, sanno individuare perfettamente i sintomi. È una patologia davvero molto comune che spesso non si sa prevenire e curare correttamente. È questo il vero problema. Ci si sofferma troppo su cosa fare e molto poco sul perché si manifesta. La cistite è una infiammazione acuta della vescica che può essere scatenata da germi come batteri e più raramente funghi e virus, ed in questo caso, parliamo di cistite infettiva. Esiste, inoltre, la possibilità di infiammazioni vescicali non infettive, certamente più rare, che coinvolgono pazienti che hanno fatto soprattutto radioterapia e chemioterapia. I sintomi della cistite più comuni sono un forte bruciore e dolore durante la minzione e una maggiore sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica accompagnata da un’elevata frequenza minzionale.
Spesso la cistite si manifesta senza la comparsa di ‘sintomi’ premonitori. È possibile fare prevenzione?
Assolutamente sì. Piccoli accorgimenti quotidiani dai grandi risultati. Le donne, soprattutto le ragazze, commettono due grandi errori: bere poco e fare una scorretta igiene intima.
Bere tanto per urinare tanto. Questo è il consiglio più semplice ma davvero fondamentale. Bere, almeno due litri di acqua al giorno, è sempre una buona abitudine. Se si soffre di cistite, l’acqua ancora di più diventa un alleato importante perché aiuta ad eliminare i batteri impedendone la proliferazione.
Inoltre, bere aiuta a gestire meglio la stipsi. Se si beve poco le feci diventano ‘secche’ causando un transito rallentato. Inoltre la persistenza dei materiali fecali all’interno della ampolla rettale si prolunga. Per non parlare della possibile insorgenza di emorroidi che possono facilitare la contaminazione.
Per quanto riguarda l’igiene intima?

Le donne si lavano troppo e male. Il lavaggio dei genitali, non smetterò mai di ripeterlo, deve essere fatto una volta al giorno, dalla parte clitoridea verso l’area perineale, con un prodotto a PH acido passato blandamente sulla cute. Lavarsi più volte al giorno, usando prodotti aggressivi contenenti deodoranti, emollienti, lenitivi o disinfettanti è un grande errore. Il ‘vecchio’ sapone di Marsiglia è il prodotto giusto. Un’ultima considerazione importante: i genitali esterni sono ricchi di ghiandole che producono odori e secreti. È il modo di parlare del nostro corpo. Per questo l’odore non deve essere ad ogni costo combattuto. Una cosa è tenere puliti i genitali altro è ostinarsi a renderli detersi, deodorati, idratati, profumati e rinfrescati magari con l’uso continuo di salviette igienizzanti.
Quanto influisce l’attività sessuale?
Moltissimo. Tanto da guadagnarsi negli anni un nome dedicato: cistite da ‘luna di miele’, perché si manifestava al ritorno dal viaggio di nozze. Le cistiti hanno una forte accelerazione e correlazione con l’attività sessuale e il numero dei partners. La frequenza, la precoce età e i rapporti anali sono elementi che ne incrementano il rischio di insorgenza.
Parliamo di anticoncezionali.
Anche questi influiscono. Infatti nelle linee guida uno dei suggerimenti per la riduzione della frequenza delle cistiti, nelle donne in età fertile, è la sospensione del contraccettivo. Una scelta, però, che deve essere attentamente esaminata valutando i rischi collegati alla sua sospensione.
Quando prenotare una visita con l’urologo?

Due o tre episodi di cistite batterica acuta l’anno che si auto risolvono in pochi giorni, si possono considerare un problema di ‘gioventù’. Un piccolo e fastidioso disturbo che non deve necessariamente essere portato all’attenzione dello specialista. Quando il numero di episodi aumenta e la cistite si manifesta anche una volta al mese, per sei/otto mesi consecutivi, è importante fare un bilancio urologico per una attenta valutazione dei fattori di rischio. Soprattutto perché ci troviamo di fronte ad una paziente che, probabilmente, sta assumendo antibiotici da lungo tempo.
Cosa fare in caso di cistite?
In questi ultimi anni, parliamo almeno di un decennio, c’è stato il boom sconsiderato di terapie antibiotiche o antisettiche delle vie urinarie. Funzionano perché sono immediate ed efficaci. Ma protratte nel tempo presentano, però, potenziali tossicità. A cominciare dallo sviluppo delle resistenze batteriche che non aiutano a gestire i trattamenti futuri. La fitoterapia ha aperto la strada agli integratori che sono una risorsa davvero preziosa per contrastare e prevenire la cistite. Anche in questo caso bisogna fare chiarezza.
Cominciamo con l’estratto secco del succo di mirtillo.
Il cranberry, il mirtillo rosso americano, ha dimostrato una certa efficacia in alcune sottopopolazioni di pazienti paraplegici, cateterizzati cronici e con cateterismo a intermittenza. Per traslazione, l’utilizzo del cranberry è stato introdotto nell’armamentario dei prodotti a supporto della cura per la cistite. Linee guida internazionali e importanti revisioni, però, attenuano l’entusiasmo a considerarlo un valido alleato nella prevenzione delle infezioni urinarie. Al contrario, negli ultimi cinque anni, c’è stata una evidenza molto più significativa per quello che concerne l’assunzione di D-mannosio, uno zucchero naturale estratto dalla corteccia di alcuni alberi.
D-mannosio, uno zucchero amico.
Il D-mannosio, un vero e proprio spazzino delle vie urinarie, non è una invenzione dei nostri giorni. Non c’è nessun chimico da ringraziare. Il nome mannosio deriva da manna che la Bibbia descrive come cibo inatteso e prezioso e benefico consumato dagli ebrei per superare il deserto. Il D-mannosio è uno zucchero semplice, di origine naturale, che si estrae dalla corteccia di larici e betulle. Una volta ingerito, non viene metabolizzato dall’organismo e arriva ‘integro’ nella vescica, inibendo così la proliferazione e l’adesione dei batteri alle pareti vescicali che vengono eliminati con l’urina.
Chiudiamo con una fake news.
La depilazione intima, qualunque sia il metodo utilizzato, non ha nulla a che fare con la cistite.
Foto: Pexels