Svelato per la prima volta come dormono gli elefanti marini: troppo o troppo poco

22 aprile 2023

Svelato per la prima volta come dormono gli elefanti marini: troppo o troppo poco

svelato il sonno degli elefanti marini

Le abitudini del sonno degli elefanti marini durante i mesi che trascorrono in mare non sono più un mistero. Per la prima volta gli scienziati dell’Università della California Santa Cruz hanno registrato l’attività cerebrale di un mammifero marino libero e selvatico.

 

I risultati, pubblicati su Science, dimostrano che gli elefanti marini possono trascorrere molte ore al giorno dormendo sulla spiaggia durante la stagione riproduttiva. Al contrario, dormono poche ore quando sono in mare durante i lunghissimi viaggi alla ricerca di cibo. Rivaleggiano con il record di sonno minimo tra tutti i mammiferi con gli elefanti africani che sembrano dormire abitualmente solo due ore al giorno

Si immergono, dormendo circa 10 minuti ogni immersione profonda di 30 minuti

sonno ed elefanti marini

I luoghi in cui dormono gli animalii sono importanti quanto l’habitat critico

Durante i loro mesi in mare, gli elefanti marini sono più vulnerabili ai predatori, come squali e orche. Quando si trovano in superficie nell’oceano aperto, quindi, passano solo uno o due minuti a respirare tra un’immersione e l’altra.

 

«Sono in grado di trattenere il respiro per molto tempo. Entrano nel sonno profondo, scegliendo il punto della colonna d’acqua in cui si sentono abbastanza sicuri di addormentarsi. Mantengono la postura del corpo per diversi minuti prima di passare al sonno REM, quando perdono il controllo e si capovolgono. Alle profondità a cui avviene questo fenomeno, gli elefanti marini hanno un assetto negativo e continuano a scendere “come una foglia che cade”. Nelle acque meno profonde a volte dormono riposando sul fondo del mare» commentano gli Autori.

 

«Di solito ci preoccupiamo di proteggere le aree in cui gli animali si nutrono, ma forse i luoghi in cui dormono sono importanti quanto qualsiasi altro habitat critico» concludono gli Autori.

Foto: Unsplash