Cani & umani, più simili di quanto si pensi

8 agosto 2023

Cani & umani, più simili di quanto si pensi

Cani & umani, più simili di quanto si pensi

Le informazioni rilevate dalla postura del corpo hanno un ruolo importante sia per i cani che per gli umani. A dimostrarlo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Vienna, pubblicato su Communications Biology. I risultati offrono nuovi e interessanti spunti di riflessione sul modo in cui entrambi percepiscono l’ambiente circostante.

 

Negli ultimi anni, la ricerca comportamentale ha dimostrato che i cani, come gli esseri umani, sono esperti nel percepire le espressioni facciali e i gesti corporei come i segnali delle mani.

 

«Il contenuto del nostro studio è stato quello di verificare se questa competenza comportamentale si riflette anche nel cervello dei cani. Il nostro gruppo di ricerca è uno tra i quattro al mondo a condurre studi di risonanza magnetica con cani da compagnia. E questo perché possono recepire i particolari protocolli di addestramento per abituarli gradualmente all’ambiente della risonanza magnetica.

Una precisazione importante: i cani che partecipano allo studio non sono sedati e possono lasciare la risonanza magnetica in qualsiasi momento» spiega la prima autrice della ricerca, Magdalena Boch.

I cani ‘vedono’ anche con il naso

Cani e umani, compagni di vita da migliaia di anni

La ricerca ha fornito la prova che i cani, come le persone, hanno una regione cerebrale nel lobo temporale specializzata nella percezione visiva delle posture del corpo. Inoltre, ci sono altre regioni del cervello del cane coinvolte nella percezione di volti e corpi. A differenza degli esseri umani, tuttavia, questo non riguarda solo le regioni cerebrali visive. Quando i cani guardano volti e corpi, vengono attivate anche aree responsabili all’elaborazione degli odori.

 

«Noi esseri umani ci concentriamo spesso sul volto quando comunichiamo con gli altri. I nostri risultati suggeriscono che i volti sono una fonte importante di informazioni anche per i cani. Tuttavia, le posture del corpo e la percezione olistica sembrano svolgere un ruolo superiore» commenta l’Autrice.

Uomini e cani, compagni di vita da migliaia di anni

«Le regioni cerebrali specializzate erano ugualmente attive nei cani sia quando guardavano immagini di conspecifici sia foto di umani. Questo sottolinea e conferma lo stretto legame che esiste tra l’uomo e il cane. Non sono strettamente imparentati ma sono compagni di vita da migliaia di anni. Pertanto, il confronto ci fornisce anche nuove conoscenze sulla cosiddetta evoluzione convergente della percezione sociale e dei processi di elaborazione delle informazioni» concludono l’Autrice.

Foto: Unsplash, Pixabay