5 maggio 2023
Va a caccia in rete ed è un insospettabile: è l’identikit del pedofilo

È un uomo, ha circa 50 anni (nel 77% per cento dei casi è più giovane, ha intorno ai 37 anni), è sposato o comunque vive una relazione sentimentalmente stabile, non ha precedenti penali. È un pedofilo eppure è il ritratto di un “insospettabile” quello che emerge dal Dossier sulla pedofilia diramato dalla Polizia Postale in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia che si celebra il 5 maggio. È il lupo travestito da agnello, così geloso della propria privacy e della propria vita segreta, e perversa, che a volte sfugge allo sguardo delle stesse famiglie.
E' la rete il suo terreno di caccia
I più piccoli li cerca nelle app di giochi
Va “a caccia” on line, i bambini più piccoli, quelli sotto i 10 anni, li aggancia nelle piattaforme di gioco. Quelle delle app gratuite che spesso i genitori scaricano sui loro smartphone per tenere occupati i più piccoli. Si infiltra, si finge giocatore, si offre di aiutarli a vincere le partite. Poi dalle piccole confidenze il pedofilo cerca di spostarsi su circuiti di messaggistica per essere più protetto dal rischio di identificazione. Il bambino nella trappola ci cade, perché sono amici.
Gli adolescenti li trova nei social
Le adolescenti, invece, vengono agganciate soprattutto nei socialnetwork. Prima c’è un like, poi arrivano i complimenti sul loro fisico e inizia il “corteggiamento”. Ai ragazzi, invece, viene in genere promesso sesso virtuale con sedicenti coetanee.
Il tono diventa rapidamente quello del predatore sessuale, in modo esplicito, sfacciato addirittura aggressivo. Non mancano i ricatti e la minaccia da parte del pedofilo di diffondere le immagini private che sono state ingenuamente inviate. E allora i ragazzi si sentono bloccati, braccati, in trappola. La vergogna è così grande che non chiedono nemmeno aiuto ai genitori o agli insegnanti.
Quando il lupo è in casa
Sono spesso parenti o persone molto vicine alla famiglia delle vittime a compiere le azioni più gravi. Perché la fiducia è già un dato di fatto, non va conquistata. Il legame tra vittima e abusante è così stretto che a volte è da ostacolo all’emersione dei casi.
I numeri del fenomeno pedopornografia fanno paura

Non bisogna credere che sia un fenomeno poco diffuso. Sono i numeri a dire il contrario: nel 2022 la Polizia Postale ha oscurato 2622 siti perché contenevano immagini di violenze su bambini. Siti che consentono alle immagini di abuso di circolare, favoriscono la commercializzazione e alimentano la richiesta di nuovi abusi.
Sono state 1466 le persone indagate per i reati di pedopornografia e nei primi 3 mesi del 2023 i soggetti denunciati sono stati già 299. Lo scorso anno ci sono stati 149 arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi di quest’anno. Viene arrestato chi è ad alto livello di pericolosità, chi è colto in flagranza di reato, chi detiene grandi quantità di materiale pedopornografico e chi abusa di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità.
Ed infine, sono stati 430 i casi di adescamento on line nel 2022. Nei primi tre mesi di quest’anno sono stati 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete e 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Vengono agganciati da adulti pedofili per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare e incontrare le piccole vittime.
Lavostrasalute.it dedica un intero dossier al tema della pedofilia e pedopornografia on line.
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