Pedofilia in rete, qualche risposta alle tante domande

5 maggio 2023

Pedofilia in rete, qualche risposta alle tante domande

la pedofilia in rete e la pedopornografia fanno nascere molti dubbi ai genitori

La pedofilia in rete è per lo più nascosta, invisibile agli occhi di chi non la va a cercare. Ma può capitare di incrociarla per caso, in un sito che si apre, in una mail finita negli spam o nel computer di un figlio. E allora cosa fare? Sul sito della Polizia Postale ci sono le risposte a molti interrogativi. Vediamone insieme qualcuna:

› Se visitando un sito si apre una pagina web dove ci sono anche immagini pornografiche di minori, cosa devo fare?

Segnalare all’Ufficio territoriale della Polizia Postale presente nella sua città l’indirizzo web del sito in questione. Si raccomanda di non scaricare alcuna foto in quanto la sola detenzione di immagini costituisce reato. È utile ricordare che la segnalazione deve contenere i riferimenti temporali, la data e l’orario del rinvenimento, e telematici utili, ovvero indirizzo IP del sito e, nel caso di e-mail a contenuto pedopornografico, l’“header” completo del messaggio. (“Header”, ovvero “l’intestazione”, in un messaggio e-mail o in un articolo di un newsgroup è la sezione che precede il corpo del messaggio ed è il termine usato per indicare le informazioni d’instradamento del messaggio fra i server Internet. Indica il mittente, il luogo di spedizione, l’ora e altre informazioni sul percorso seguito per arrivare al destinatario).

› Ho trovato immagini o video pornografici sul computer di mio figlio, come devo comportarmi?

I ragazzi in età pre-adolescenziale e adolescenziale hanno naturalmente una certa curiosità verso il sesso: è normale e naturale. E’ probabile che effettuino ricerche su questo argomento utilizzando la Rete. E’ importante sapere però che pedofili e molestatori di bambini inviano materiale pornografico o pedo-pornografico per ridurre le inibizioni dei bambini, per indurli a parlare di sesso e per convincerli della naturalezza dei rapporti sessuali tra adulti e bambini. Per questo è importante cercare di capire come vostro figlio sia entrato in possesso di quel materiale.

› Mio figlio riceve telefonate sul suo cellulare o a casa da uomini/donne che non conosco, oppure chiama numeri sconosciuti o di città lontane, devo preoccuparmi?

Si tratta di una situazione che deve porvi un po’ in allerta poiché alcuni pedofili cercano contatti telefonici con i bambini. Il loro scopo è quello di creare un legame di fiducia con il bambino: il pedofilo online ha spesso la pazienza di vincere gradualmente le resistenze del bambino ad effettuare un incontro o a compiere, su sua indicazione, atti sessuali al telefono. Osservate il comportamento di vostro/a figlio/a, parlare con lui/lei di quello che accade, chiedigli/le spiegazioni ma senza lasciare trapelare la tua preoccupazione: potrebbe chiudersi sulla difensiva e non dire nulla. È importante invece che capisca che potete accogliere ogni confidenza: questo gli/le consentirà di formulare semplicemente una domanda o chiedere aiuto.

› Ho notato sul telefonino di mia figlia delle foto che la ritraggono in atteggiamenti “particolari”, cosa devo fare?

I telefonini di nuova generazione consentono la navigazione su Internet e l’accesso a tutti i servizi della rete (Chat, Videochiamate, ecc.). Questo permette di utilizzare il telefonino per scambio di file multimediali (immagini e brevi videoclip) tra i giovani e altre persone conosciute in Rete. Il pericolo consiste “nell’incontrare virtualmente” dei personaggi con tendenze pedofile che spacciandosi per coetanei agganciano i ragazzi e, dopo aver instaurato un rapporto di confidenza, richiedono loro l’invio di foto in atteggiamenti “particolari” in cambio di ricariche telefoniche. Pertanto la prima cosa da fare è quella di verificare il credito telefonico della ragazza per accertarsi da chi sono state effettuate le ricariche.

› Un adulto che chatta, scrive e-mail o chiama mio/a figlio/a sul cellulare è necessariamente un pedofilo?

La maggior parte delle persone adulte parlano, ascoltano e si relazionano ai bambini senza secondi fini. La rete tende a ridurre la distanza di età tra gli utenti perché impedisce alle persone di vedersi. Nella realtà virtuale, dove pochi hanno un volto, è più facile che cadano tutte quelle inibizioni che usualmente impediscono ad un 40enne di parlare di sesso con una ragazza di 13 anni! È quindi possibile che nelle sue esplorazioni sulla rete vostro/a figlio/a incontri qualcuno che, ignorando volutamente o per omissione di informazioni, parli con lui/lei di sesso. Se però c’è qualcuno che chatta frequentemente con vostro/a figlio/a, lo/a chiama sul cellulare o gli/le scrive molte e-mail dovete chiedervi cosa potrebbero scambiarsi di significativo per entrambi, due persone con una tale differenza di età. I ragazzi sono molto gelosi della loro privacy e del loro mondo di emozioni: per questo è importante cercare di avere un dialogo aperto e sincero in cui ci sia spazio per confrontarsi sui rischi che comporta avere un amico virtuale adulto. Parlate esplicitamente con vostro/a figlio/a di quanto possa essere ingannevole la rete e i suoi navigatori e di quale pericolo può rappresentare fidarsi di qualcuno che non si è mai guardato negli occhi

Lavostrasalute.it dedica un intero dossier al tema della pedofilia e della pedopornografia on line.

Foto: Pexels e Unsplash