1 marzo 2023
Chirurgia bariatrica, non è una scorciatoia

“Mettiti a dieta e fai un po’ di sport”. Quante volte una persona obesa si sarà sentita dire questa frase nelle sua vita? E quante volte ci avrà provato? E quante avrà sofferto per il mancato obiettivo? Perché si fa presto a dire ‘dieta’. Ci sono casi in cui per perdere 40 o addirittura 50 chili non basta l’impegno, la dieta, l’esercizio fisico, la psicoterapia e i farmaci. Ci sono casi in cui l’unica soluzione è il bisturi, la chirurgia bariatrica. Una strada che solo apparentemente può sembrare la più facile. Ne parliamo con Giovanni Casella, chirurgo bariatrico, Professore Associato di Chirurgia Generale Università “La Sapienza” di Roma e Dirigente Medico di I Livello presso il Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma.
Capita sempre più spesso di incontrare persone che raccontano la loro esperienza con la chirurgia bariatrica. E molte parlano di questa scelta quasi giustificandosi, come a voler dire ‘non è che non mi sono impegnato’. Sfatiamo subito il primo luogo comune: la chirurgia bariatrica è una scorciatoia?

«Assolutamente no. Anzi. E’ un’opzione che solitamente arriva dopo un percorso, dopo una serie di azioni che non hanno dato il risultato atteso e questo non per mancanza di impegno o volontà del paziente. Spesso la chirurgia bariatrica non è ‘una delle possibilità’ che ha un paziente che vuole combattere la sua obesità ma è ‘la sola’ possibilità. Ci sono situazioni in cui possiamo addirittura considerarla una pratica salvavita perché se non si interviene ci sono dei seri rischi per la salute. La questione è sempre la percezione che si ha dell’obesità che, ad oggi, non è ancora considerata dalla Società come una patologia, come una malattia seria che richiede interventi mirati e, in alcuni casi, anche chirurgici. Se pensiamo che l’obesità sia solo un problema estetico e l’obeso un pigro o un goloso incapace di prendersi cura di sé ecco che lo stigma sulla condizione si trasferisce anche sulla chirurgia bariatrica. Tutto questo si traduce nel fatto che il paziente obeso, che sta male e chiede aiuto non viene considerato nella giusta gravità, trova intorno persone che gli dicono ‘mangia di meno’, ‘mettiti a dieta’, ecc».

Chi si rivolge alla chirurgia bariatrica lo fa con consapevolezza oppure la considera una strategia alla portata di tutti e semplicemente più rapida?
Capita di vedere persone che pensano che la chirurgia bariatrica sia una scorciatoia per dimagrire velocemente o per dimagrire continuando a fare la vita di sempre, magari senza regole sull’alimentazione, l’attività fisica ecc. Ma si tratta di una minoranza. Così come quelli che pensano che l’intervento sia così banale da permettergli di perdere quei tre, quattro chili per ritornare in forma. Non credo che sia molto diverso da ciò che accade ad un chirurgo estetico quando ha un paziente che ha richieste esagerate o inadeguate. Ma, ripeto, sono una minoranza. E in ogni caso sono facilmente intercettabili. Non è un caso che si arriva in sala operatoria dopo un percorso che si avvale di un team di specialisti e che prevede, non solo valutazioni mediche, ma anche psicologiche. Lungo questo percorso si decide insieme qual è la soluzione migliore per quel paziente e tra queste opzioni c’è anche la chirurgia. E’ fondamentale che non passi mai il messaggio che si tratta di una scorciatoia, che sia un intervento ‘banale’ e che sia la prima scelta. Ma nemmeno che è necessariamente la più estrema. A volte non è l’ultima spiaggia, ma l’unica.
Quindi non va ‘banalizzata’ ma non bisogna nemmeno vergognarsi di averla percorsa. E la motivazione deve essere sempre la salvaguardia della salute. Il fattore estetico è secondario. Il mio solo interesse davanti ad una persona con obesità patologica che mi chiede aiuto è quello di aiutarla a risolvere il problema perché solo così posso aumentare la sua aspettativa di vita e la sua qualità di vita. Il risultato estetico è un risultato ‘collaterale’ piacevole ma il più delle volte non è nemmeno ciò che spinge la persona a chiedere aiuto alla chirurgia bariatrica.
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