22 maggio 2023
Naso, piccoli difetti scompaiono senza bisturi

Se lo avesse saputo Cleopatra chissà se avesse messo mano al suo celebre naso. Sì perché adesso si possono rimodellare piccoli difetti con sapienti tocchi di rinofiller. Non che la rinoplastica chirurgica sia andata in soffitta (tutt’altro!), ma le alternative al bisturi godono di sempre maggior gradimento e assicurano in molti casi un risultato estetico piacevolissimo, a costi decisamente più contenuti e senza downtime. E sono in molti a rivolgersi al medico estetico anche per migliorare i risultati di una rinoplastica, effettuata magari molti anni prima.
Non un rimodellamento ma un camouflage

«Ricordiamoci però che il rinofiller non è una terapia di rimodellamento, ma un sistema di camouflage. Con il rinofiller si possono nascondere i difetti, non correggerli, ma se ben eseguita e con le buone indicazioni, è possibile ottenere dei risultati validissimi. I limiti? Non può essere ridotto un naso troppo grande e, se la terapia non viene eseguita da un medico non sufficientemente preparato, si rischia di avere delle complicanze importanti. In questo caso in particolare la preparazione del medico è fondamentale» spiega Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana Medicina Estetica in occasione del Congresso SIME 2023.
Il trattamento è rapido e può dare grande soddisfazione
Non sorprende dunque che la rinoplastica non chirurgica stia diventando una delle terapie più richieste al medico estetico. Questa procedura utilizza i filler a base di acido ialuronico per migliorare forma e contorno del naso, per aggiungere volume se necessario, ‘spianare’ una gobbetta di troppo, sollevare la punta del naso. Le quantità di filler utilizzate devono essere molto piccole per evitare di fenomeni compressivi sui vasi di cui è ricca questa parte. Il trattamento è rapido e i risultati durano circa un anno. Per risollevare la punta del naso in modo più incisivo si può ricorrere alla rinoplastica non chirurgica con fili da biostimolazione e trazione, come quelli realizzati con il nuovo PLACL (acido poli-L-lattico).
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Foto: Pexels, Pixabay e Unsplash