22 maggio 2023
La medicina estetica sociale non è trasformazione

Zigomi importanti, labbra improbabili, sguardi fissi e nasi che sfidano la gravità. E’ una corsa ad essere ‘diversi’, a chiedere alla medicina estetica di trasformarci in altro da noi. Ma non è questa la funzione della medicina estetica sociale, quella praticata dai professionisti seri.
Non ha dubbi Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) alla Conferenza Stampa per l’apertura del XLIV Congresso SIME in corso a Roma.

«La richiesta sempre maggiore di medicina estetica ha trasformato questa disciplina da restitutiva a trasformativa. Si tratta di un andamento che non va bene per tantissimi motivi, ma soprattutto perché ci rendiamo conto che l’estetica e il buon gusto iniziano a mancare negli operatori della medicina estetica. Questa mancanza di eleganza da parte degli operatori si riflette ovviamente sulla cultura del pubblico. Per questo, va riportata l’attenzione sulla medicina estetica nel giusto modo» spiega.
La medicina estetica è al servizio della salute

Se fatta in maniera corretta, la medicina estetica, come tutte le discipline scientifiche, non può prescindere da un approccio diagnostico.
«L’approccio diagnostico della medicina estetica è proprio una visita che inizia con una anamnesi tradizionale per controllare lo stato di salute generale del paziente, durante le quali non è strano riscontrare pre-diabete, ipertensione o altre patologie. Seguono tutta una serie di valutazioni morfo-antropometriche che vanno fatte a cominciare dalla valutazione posturale, importantissima anche anche nei soggetti giovani» aggiunge Bartoletti.
La medicina estetica può essere utile nella prevenzione delle patologie, quindi prevenzione dei tumori cutanei, prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, prevenzione di patologie correlate e di patologie anche a livello di altri apparati.
A volte basta un esame della pelle
Basti pensare ad un check-up cutaneo che viene eseguito dal medico estetico per inquadrare il paziente, per cercare di capire quali sono i suoi punti deboli e i suoi punti di forza e cercare di correggere le cattive abitudini (dall’esposizione solare all’utilizzo cosmetico). Ma è anche l’occasione, spesso per trovare qualcosa che non va. Ed ecco allora che la medicina estetica diventa anche preventiva.
«Se c’è un sospetto di un epitelioma basocellulare, quindi un tumore della pelle, oppure un sospetto di un neo che non ci convince, mandiamo subito il paziente dal dermatologo per avere una conferma diagnostica. Ecco il pieno significato e l’importanza di quella che intendiamo come medicina estetica sociale. Ma non soltanto. Questa è la medicina estetica, cioè tutto quello che non prevede un approccio di questo tipo non è medicina estetica» afferma il Presidente SIME.
Lavostrasalute.it dedica un intero dossier al tema della Medicina Estetica.
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