Miastenia, storia di Maya che si racconta con le immagini

30 maggio 2023

Miastenia, storia di Maya che si racconta con le immagini

Esistono davvero le parole giuste per raccontare un dolore? Forse sì, ma non sempre si trovano. E anche quando succede non sono abbastanza efficaci da catturare chi le ascolta. E altre volte non spiegano abbastanza. Maya Uccheddu, Farmacista e Membro dell0 Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative – Amici del Besta ODV, per raccontarsi – e per raccontare la malattia – ha scelto le immagini. E tutto, improvvisamente, è diventato più chiaro.

«Sono convinta che per convivere con la miastenia grave, sia che ci si trovi nei panni di un paziente che di un caregiver, è opportuno capire e comunicare bene la patologia. Solo in questo modo ci si può davvero aiutare – spiega Maya – Obiettivo del mio disegno, che definisco realistico, è dunque far identificare le persone e al contempo strappare loro un sorriso».

Miastenia
@Maya Uccheddu

Così, un mese dopo aver ricevuto la diagnosi di miastenia grave ha aperto il suo profilo Instagram, @Lady.Myasthenia (Lady M), e grazie alle immagini ‘ha trovato le parole’. « Poco più di un anno fa, dopo averne attesi almeno sei per giungere a una diagnosi corretta – racconta la ragazza sarda nell’intervista realizzata da OMaRAll’inizio i miei sintomi erano lievi e andavano e venivano con periodi di completa remissione. Ero sempre stanca, la vista si appannava spesso, mi dava fastidio la luce. Ho consultato diversi oculisti e neurologi, senza alcun esito diagnostico. Col passare del tempo, però, i sintomi sono peggiorati al punto tale che avevo anche difficoltà nel deglutire l’acqua. Ma la risposta che ricevevo è che tutto ciò era dovuto ad ansia e stress».

 

Un lungo percorso

Nel 2020 la svolta. Finalmente la malattia si manifesta. Tutto inizia con una palpebra cadente. Dopo una serie di visite che continuavano a non dare l’esito giusto, Maya riesce a trovare un neurologo specializzato in malattie neuromuscolari. Finalmente ci siamo e stavolta le parole arrivano a segno. Il medico ascolta la sua storia e le prescrive dei test. Ma il destino si mette di mezzo e, per via della pandemia, Maya deve rimandare tutto. Ma la malattia non aspetta e nel gennaio 2022 arriva la diagnosi di miastenia gravis sieronegativa. Ci sono voluti 6 anni, un viaggio lungo e frustrante. Ma oggi Maya è grata al neurologo che l’ha supportata e condivide la sua storia affinché possa essere di aiuto anche per altre persone che hanno questa patologia.

 

La storia di Maya è la storia di tanti

«La storia di Maya ci fa capire che la miastenia grave non è una malattia così semplice – afferma Romina Gibertoni, AIM – Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative – Amici del Besta ODV – Per questo è necessaria una divulgazione accurata sulla patologia, ancora sconosciuta tra la popolazione e talvolta anche tra i medici. È opportuno, poi, offrire aiuto alle persone che hanno appena scoperto di avere la MG o che non la vivono ‘serenamente’. AIM si impegna costantemente a informare, formare e a essere di supporto ai pazienti e alle loro famiglie».

Spesso è una malattia invisibile

«La miastenia grave è spesso una malattia invisibile, non sempre si appare visibilmente malati – sostiene Anna Chiara Rossi, General Manager, Alexion AstraZeneca Rare Disease – Come spiega Maya nel video da lei ideato, queste persone sono come fiocchi di neve: uniche, rare e tutte diverse e noi ci impegniamo a supportare questa comunità con tutte le azioni necessarie per fare luce su questa patologia e fare in modo che le venga riconosciuta l’attenzione e dignità che merita».

Sì,  perché i malati ‘non sembrano malati’. E non trovano mai parole abbastanza convincenti per essere compresi, capiti o anche solo creduti. Soprattutto se sono giovani. E Maya lo sa. Le nuove generazioni conoscono poco queste realtà, si affidano direttamente ai social. E proprio attraverso i social molti giovani si sono avvicinati e poi iscritti all’associazione AIM. Effettivamente Maya è stata una delle prime a dare il via al “confidarsi sui social”, azione che ha quindi portato alcune persone con miastenia grave a parlare di sé.

Una malattia che insorge a qualunque età

La miastenia grave (MG) è una patologia caratterizzata da una generale debolezza dei muscoli volontari. Non si tratta di una malattia ereditaria, bensì acquisita. Può insorgere a qualunque età, ma si manifesta più frequentemente tra i 20 e i 30 nelle donne e tra i 50 e i 60 anni negli uomini; in circa il 10% dei casi la patologia si presenta al di sotto dei 10 anni. In Europa la prevalenza della miastenia grave è stimata in un caso ogni 5.000 persone. Le persone affette da miastenia grave sperimentano un’improvvisa debolezza muscolare, di grado variabile, che peggiora con le attività ripetitive, il caldo e lo stress, e migliora con il riposo. Altri sintomi comuni della malattia includono ptosi palpebrale (ossia l’abbassamento di una o di entrambe le palpebre), diplopia (visione doppia) e difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e nell’articolazione del linguaggio. In alcuni pazienti la patologia può aggravarsi portando alla comparsa di problematiche respiratorie, anche gravi.

Illustrazioni: @Maya Uccheddu