13 settembre 2023
Mestruazioni, il tabù inamovibile

È un tabù che non si riesce ad infrangere. Eppure è una condizione normale. Le donne respirano, mangiano, parlano, camminano e hanno le mestruazioni. Normale come piangere. Normale come ridere. Eppure il tabù culturale che circonda il ciclo mestruale è inamovibile. Non se ne parla e basta, come se non esistesse. Perché non è elegante, perché è imbarazzante, perché è sporco, perché…Perché è così e basta.
E non è un problema solo delle Società meno avanzate o delle generazioni dai capelli bianchi. Anche nel nostro Paese, anche le nostre ragazze tendono al silenzio. A scuola e al lavoro, per esempio, è argomento tabù. E poco importa se per alcune donne sono giorni del mese in cui il disagio fisico diventa un dolore invalidante. In quel caso le mestruazioni diventano un fatto ‘normale’ e chi si lamenta una donna ‘drammatica’ o ‘isterica’.
Mamma resta il punto di riferimento
Ma adesso con la Rete, con il web dove si parla di tutto e senza limiti, filtri e tabù le cose saranno cambiate, vero? No. Secondo una ricerca Censuswide-INTIMINA il 36% delle informazioni sulle mestruazioni provengono dagli insegnanti e da amici, mentre l’86% dice di essere stata preparata sull’argomento direttamente dalle madri e solo il 12% dai fratelli o sorelle. Il web è considerato un aiuto sull’argomento solo per il15% delle ragazze.
Un segreto mantenuto anche a scuola
Superano abbondantemente la metà (65%) le ragazze intervistate da Censuswide-INTIMINA(2) che hanno dichiarato di provare vergogna o di cercare di nascondere di avere le mestruazioni quando sono a scuola, mentre solo l’11% non si sente mai in imbarazzo durante le mestruazioni.

«Il rapporto con le insegnanti non può sostituirsi a quello con un genitore o familiare, ma può diventare un riferimento importante, purché sia istituzionalizzato e formale. Questo significa che un insegnante che prepari le giovani a vivere la mestruazione come un evento del tutto naturale anche chiarendone l’aspetto scientifico e sociale può essere di grande supporto a quanto già spiegato in ambito familiare, anche se non può e non deve generare intimità e confidenza. Il ruolo dell’insegnante deve, cioè, rimanere all’interno della cornice pedagogica e come tale deve essere interpretato da tutte le persone coinvolte, non ultimo perché, da sempre, in età adolescenziale, un estraneo riscuote un ascolto più attento del genitore» spiega Alessandra Bitelli, Woman Empowering Coach.
Dottor Google è inutile ma batte comunque papà
Stupisce il fatto che internet è considerato di aiuto solo nel 15% delle ragazze, anche se sempre il doppio rispetto al medico (7%) e i propri padri (6%).
Una mano (anche per mamma) arriva da un audio libro

Per aiutare le ragazze a smettere di vergognarsi del ciclo e offrire conversazioni sull’argomento, arriva “The Wonder Girls Guide Book” , un audio-libro che INTIMINA ha pensato proprio a misura delle più giovani . Contiene cinque storie di giovani donne forti che condividono le loro esperienze e cambiamenti psicofisici. Un’esperienza di apprendimento sulla gestione dei cambiamenti delle ragazze durante la pubertà, ricca di informazioni mediche e consigli pratici per evitare situazioni spiacevoli. Ogni storia mira a fornire spunti di conversazione per genitori e figli in questa fase delicata della vita di ogni giovane donna per fornire spunti di conversazioni.
«Arrivare a conclusioni sbagliate è molto facile soprattutto quando le risposte sono fatte da deduzioni o da racconti tramandati. È fondamentale educare le donne e soprattutto le “piccole donne” adolescenti a una scelta consapevole per una migliore gestione delle mestruazioni, parlandone in maniera chiara e diretta, evitando di utilizzare nomignoli o sottintesi che non fanno altro che perpetuare il tabù» spiega Roberta Rossi, sessuologa e psicoterapeuta.
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