13 Marzo 2023
Altrettanto letali

Il mito collettivo, alimentato da film e serie tv, vuole che il serial killer sia uomo. Sempre. Cattivo, cattivissimo, crudele. E d’altra parte non potrebbe essere altrimenti perché tanta efferatezza non può appartenere ad una donna. Così vuole la logica comune. E, allora, ancora una volta le donne vengono sottovalutate. Perché, in realtà, sono altrettanto letali.

Marissa Harrison, professore associato di psicologia presso la Penn State Harrisburg, non ha dubbi. Ha passato anni a studiare le differenze di sesso nei serial killer e a cercare di comprendere le motivazioni che spingono una donna ad uccidere. Ricerche che sono culminate nel suo nuovo libro, “Altrettanto letale: La psicologia delle donne serial killer”. Siamo negli Usa dove il fenomeno, ancora una volta cinema, tv e letteratura lo dicono, il fenomeno è piuttosto diffuso.
Ecco perché sono altrettanto pericolose
In Italia di serial killer, uomini e donne, non se ne registrano molti. E, nel caso delle donne, sono in genere ‘angeli della morte’ che hanno ucciso malati ricoverati in strutture sanitarie. Un ritratto, a dirla tutta, che calza a pennello con gli studi della Harrison.

«Ci sono così tante voci e pettegolezzi sugli assassini seriali, ma il campo manca di informazioni sulle donne serial killer – ha detto Harrison – Io sono uno scienziato psicologico, un raccoglitore di dati. Il mio libro presenta un approccio psicologico alla comprensione della mente delle donne serial killer».
Esperta di psicologia evolutiva e di neuroscienze comportamentali, Harrison in un’intervista spiega cosa rende così pericolose le donne serial killer, perché sono “altrettanto letali”.
Uccidono per soldi e con il veleno. Il sesso non è un movente
In che cosa sono diversi i serial killer uomini e donne?
Cominciamo con i moventi. Per le donne, il più comune è il guadagno finanziario, mentre per gli uomini è spesso il guadagno sessuale. Anche i modi in cui uccidono sono differenti: le donne usano principalmente il veleno, gli uomini l’asfissia. Gli uomini hanno maggiori probabilità di prendere di mira uno sconosciuto e di aver pedinato la loro vittima; le donne hanno maggiori probabilità di prendere di mira qualcuno di familiare e hanno più del doppio delle probabilità di aver ucciso un coniuge o un partner. Ed infine, tendono a prendere di mira le persone vulnerabili: anziani, malati o bambini.
Le donne tendono ad essere state sposate almeno una volta; gli uomini in genere sono single al momento del primo crimine. Gli uomini hanno un’istruzione superiore o inferiore; le donne un’istruzione universitaria o superiore. Per quanto riguarda il trattamento dei serial killer da parte dei media, l’analisi statistica del mio team ha rilevato che il soprannome assegnato alle serial killer donne ha maggiori probabilità di trasmettere il loro genere, come la Donna Tigre, rispetto al chiamare un uomo BTK (bind, torture, kill) Killer.
Le vittime preferite sono i bambini e i malati

Può dare un profilo di un serial killer donna?
Io e i miei colleghi abbiamo elaborato un profilo basato sulle statistiche. Probabilmente è bianca, si è sposata almeno una volta, forse più volte. Probabilmente ha tra i 20 e i 30 anni, probabilmente appartiene alla classe media, è cristiana, ha un’intelligenza almeno media e un’attrattiva media o superiore alla media. Probabilmente ha un impiego legale, forse nel settore sanitario o in un campo affine. Infatti, abbiamo scoperto che il 39% delle donne serial killer erano infermiere o operatrici sanitarie. Potrebbero avere una storia di abusi o una crisi recente. E almeno un omicidio avverrà in un’area suburbana.
Le persone che le sono familiari sono quelle più a rischio, soprattutto i bambini, i malati e gli anziani. Molto probabilmente uccide per avvelenamento o asfissia, e questi metodi simulerebbero la morte naturale per le persone che non sospettano di lei.
Gli uomini "cacciano", le donne "raccolgono"

Già qualche anno prima, in uno studio, Marissa Harrison aveva proposto un modello “cacciatore-raccoglitore” di omicidio serale, arrivano alla conclusione che gli uomini agiscono più frequentemente come “cacciatori” pedinando e uccidendo sconosciuti mirati in aree disperse, mentre i serial killer donne sono più frequentemente “raccoglitori”, uccidendo coloro che sono intorno a loro e a loro familiari e traendo profitto dai loro crimini. Diverse, ma altrettanto letali
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